Parvapolis
8-2-2024
I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione a nr. 10 provvedimenti di misura cautelare (nr. 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e nr. 6 agli arresti domiciliari).
Il provvedimento è stato emesso dal GIP, Dott. Giuseppe Cario, nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione e associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti.
I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo e coordinata dal Sost. Proc. presso la Procura della Repubblica di Latina, Dott. Valerio De Luca.
A seguito di approfondimenti relativi al mancato intervento da parte del comune di Sperlonga in relazione agli abusi edilizi connessi alla realizzazione del locale albergo “Grotte di Tiberio”, le indagini sono state inizialmente condotte dalla stazione carabinieri di Sperlonga, al fine di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune.
Nel mese di gennaio del 2016 la Procura di Latina ha delegato al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina accertamenti finalizzati a sviluppare alcuni aspetti emersi durante le indagini e approfondire gli illeciti rapporti fra gli indagati.
Le investigazioni, svolte dal Nucleo Investigativo in collaborazione con il personale del NORM della Compagnia di Terracina, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere, finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti e alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni delle seguenti gare di appalto:
– valorizzazione del complesso archeologico Villa Prato di Sperlonga, per un importo di 700mila euro;
– ristrutturazione del Comune di Prossedi (LT) per un importo di 230mila euro;
– affidamento del Servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di Priverno (LT) per un importo di circa 40mila euro ;
– restauro dell’istituto scolastico “Don Andrea Santoro” di Priverno di circa 35mila euro.
Le indagini hanno consentito di documentare l’operatività di un vero e proprio sistema corruttivo, attuato da una serie di società che, grazie alla collusione dei responsabili dei procedimenti, sono riuscite ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.