Parvapolis

8-2-2024

Riceviamo e pubblichiamo.

«Sono una mamma di un bimbo di 4 mesi e vorrei portare alla vostra attenzione la situazione che viviamo noi genitori nel momento in cui portiamo i nostri figli alla Asl di Latina per le vaccinazioni obbligatorie, sottolineo obbligatorie per farvi capire che non stiamo facendo una cosa superflua ma una cosa importante per la vita non solo dei bambini ma della comunità intera.

Finora, ogni volta che sono stata all’ambulatorio di piazzale Carturan per effettuare i vaccini, o anche solo per chiedere informazioni per le prenotazioni, sono stata sempre accolta in malomodo, addirittura l’addetta al rapporto con il pubblico una volta si è rifiutata di dare, a me e ad altri genitori, gli appuntamenti necessari. Altro punto incredibile a dirsi, non viene rispettato il calendario vaccinale nazionale, la giustificazione è che sono oberati di lavoro ma in ogni occasione ho notato la presenza di 3-4 bambini al massimo a fare vaccini, anzi una volta ero solo io e il mio bambino a fronte di un personale di almeno 5 unità (2 amministrativi e 3 medici). Questa settimana hanno posticipato un vaccino a mio figlio (ripeto, ha solo 4 mesi quindi ha estrema necessità di essere protetto nei tempi previsti dalla normativa in vigore) perché non disponibile, così, semplicemente, “signora non è disponibile” e così anche le altre vaccinazioni programmate slittano di un mese!
Per me è tutto talmente inaccettabile! Mio figlio è a rischio perché chi di dovere non è capace a organizzare il lavoro.

Io sono laureata in Biotecnologie Mediche, ho un dottorato di ricerca in scienze immunologiche e ho lavorato 2 anni in un noto Istituto di Ricerca di Parigi dunque ritengo di non essere a digiuno di queste tematiche e di riuscire a capire cosa stanno somministrando al mio bambino ma quando ho chiesto loro di specificarlo mi hanno riposto che “non dovevo preoccuparmi, noi sappiamo tutto il da farsi e non è necessario che lo sappia anche lei“…pazzesco!

In chiusura, la scorsa settimana sono andata a prenotare il richiamo di un vaccino -sempre obbligatorio entro un certo mese di vita- e mi hanno rimandato a dopo l’estate con la giustificazione che il personale nei mesi di luglio e agosto era in ferie e dunque le vaccinazioni erano sospese…al mio “voglio fare un reclamo, mi dica a chi devo rivolgermi” l’appuntamento per mio figlio è magicamente spuntato prima dell’estate e questa è la terza volta che mi capita di dover minacciare un reclamo ufficiale salvo veder poi risolta la questione in un battito d’ali».


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