«Solo una provocazione».
Così Massimiliano Vittori aveva liquidato la proposta di Ferdinando Gardosi di
sostituire la palla di piazza del Popolo con il bronzo di Cambellotti. Per di più,
aggiunse, è anche un’operazione scorretta, storicamente e filologicamente. E dettagliò
la sua critica, Vittori. Poi è arrivata la voglia di giocare, la curiosità di sapere
cosa ne pensasse chi la città, la piazza, la vive quotidianamente. Così, in redazione, si pensa ad un sondaggio. Telefonico, per essere sicuri
di poter lavorare su un campione accettabile. E ti arriva, dopo 3 giorni di lavoro, il risultato
che non ti aspetti. Ti immagini un plebiscito per la palla. Una valanga di amarcord. Un diluvio
di pensieri, ricordi, affetti. Ti aspetti, insomma, la prova tangibile che quella palla
appartiene all’immaginario di un popolo, di una comunità. Che fa parte di una storia. E invece
col cavolo. La palla vince ma non convince, come ti direbbe il peggior cronista sportivo.
La preferisce il 45% degli intervistati. Il 35% sceglie invece Cambellotti, per il prestigio
che ne potrebbe derivare. Per il 15% la cosa è del tutto indifferente. Il 5% non sa o non risponde.
Le telefonate sono state effettuate da Lucia De Blasio, Enzo Colarossi e Tino Buozzi nel corso della settimana.