Cori. Gli altri noi. Lucian Diaconu: «Per la chiesa ortodossa i divorziati accedono alla comunione. Noi non escludiamo nessuno…»
8-2-2024
Cronaca
Cori. Gli altri noi. Lucian Diaconu: «Per la chiesa ortodossa i divorziati accedono alla comunione. Noi non escludiamo nessuno…»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Lucian Diaconu, prete ortodosso della comunità romena di Sezze e Cori. Parliamo della comunicazione interreligiosa. Cè una profonda comunicazione e collaborazione tra la chiesa ortodossa e quella cattolica qui in Italia?
«Possiamo dire che cè una relazione molto affettuosa tra la chiesa cattolica e quella ortodossa. Tra il 25 e 28 febbraio cè stata la settimana di preghiera interconfessionale, in cui la chiesa ortodossa e quella cattolica hanno pregato insieme. Lunica cosa che non abbiamo fatto insieme è la comunione perché da questo punto di vista ci sono un po di differenze che bisogna ancora concordare, però le due chiese sono molto vicine. Non dimentichiamo che tutte due le chiese partono dalla stessa radice; sono, per dire, sorelle da questo punto di vista, quindi molto vicine».
Appunto, visto che partono dalla stessa radice, quale sono le differenze tra le due confessioni?
«Non ci sono grandi differenze, se lasciamo da parte i dogmi. Una differenza importante è che i preti ortodossi sono sposati, mentre quelli cattolici, non lo sono. In quello che riguarda la chiesa ortodossa, questa facoltà che hanno i preti non è imposta. Possono esistere anche dei sacerdoti non sposati. È una questione di libera scelta, di coscienza di ogni individuo. Unaltra differenza sta nella durata della Liturgia; quella ortodossa dura un po di più, ci sono più preghiere, più canti. Ma per il resto non ci sono troppe differenze».
Quindi la messa ortodossa è cantata. Ci sono i canti Gregoriani?
«Sì, è una messa in maggior parte cantata, con tante preghiere. Dura più di due ore, di solito».
Ritornando sempre su queste piccole differenze tra le due chiese, come vede la chiesa ortodossa una problematica come il divorzio?
«Per quello che riguarda i preti, non è ammesso; il sacerdote si può sposare solamente una volta. Come prete, hai fatto un giuramento davanti a Dio, quindi devi rimanere tale. Un prete divorziato, non può più professare e ci sono delle limitazioni per quanto riguarda anche altri aspetti della vita ecclesiastica. Ma poi, cè anche un altro fatto da considerare e cioè chi ha la colpa per il divorzio. Per esempio se la decisione o la colpa è della moglie, lui può continuare ad essere prete ed a continuare la sua attività come tale, però non potrà più risposarsi».
Per quello che riguarda la gente comune, eccetto il clero? Un fedele divorziato prende più la comunione?
«Certamente sì».
Quindi non viene escluso dalla chiesa in quanto divorziato?
«Assolutamente no; la chiesa ortodossa non esclude nessuno e per nessun motivo. È come un padre od una madre che sta con le braccia aperte per chiunque voglia entrare, confessarsi, pregare e via discorrendo. Chiunque è benvenuto, e nessuno può essere escluso. Non è possibile escludere nessuno in quanto è un diritto naturale, un concetto di vita».
Ritornando invece alla comunicazione inter-religiosa, il papa è considerato unautorità anche per la chiesa ortodossa?
«Le autorità per noi sono i Patriarchi e cè ne più di uno. Il papa non è unautorità per la chiesa ortodossa ma viene rispettato in quanto autorità della chiesa cattolica. Abbiamo un grande rispetto per il papa, cosi come rispettiamo anche i nostri patriarchi, il patriarca di Costantinopoli, il patriarca di Romania, e così via».
La comunità cattolica ha dato una mano nel mettere a disposizione un posto di preghiera sia a Sezze, che a Cori
«Sì, cè stato davvero un aiuto di cuore. Come si può vedere stiamo in una chiesa cattolica e questo posto cè stato messo a disposizione dalla comunità cattolica per poter soddisfare le nostre necessità spirituali. Dobbiamo ringraziare innanzitutto il vescovo di Latina Giuseppe Petrocchi, padre Ottaviano di Cori e padre Luigi di Sezze».