Cori. Il fumo e i fanatici. Vi spieghiamo perché ogni vero liberale che si rispetti dovrebbe a volte imporre il suo vizio agli altri. Per il loro bene

8-2-2024

Cronaca

Cori. Il fumo e i fanatici. Vi spieghiamo perché ogni vero liberale che si rispetti dovrebbe a volte imporre il suo vizio agli altri. Per il loro bene

Nei giorni scorsi ero a Cori ed essendo una bella giornata mi sono fermata ad un ristorante del posto.
Il ristorante aveva un gazebo fuori semiaperto e per la mia gioia, si poteva fumare od almeno cosi ha detto il cameriere che mi ha portato anche un posacenere. In più c’erano anche altre persone che fumavano. Devo dire che a trovare un ristorante con la sala fumatori di solito è un terno al lotto, ma stavolta mi è andata bene.
Mi siedo, ordino e dopo avermi che arriva da bere, mi accendo questa sigaretta tutta contenta.
Arriva una signora con due bambini, si siede dall’altra parte della sala e dopo due minuti manda il cameriere a dirmi di spegnere la sigaretta. Non solo a me ma anche alle altre persone presenti.
Io mi rifiuto e come senso di “rispetto” faccio aprire anche la tendina vicino al mio tavolo.
Devo fare però una premessa: il ristorante aveva anche una sala interna, dove ovviamente non si poteva fumare.
Quindi non spengo la sigaretta, ma continuo in santa pace… si sveglia anche un altro signore che diceva di soffrire di cuore… Allora io lo invito gentilmente di andare dentro.
Gli altri signori che fumavano, iniziano a litigare con il povero cameriere che era veramente in una situazione delicata.
“Io quando ho chiamato ed ho prenotato, avevo chiesto se si può fumare. Lei aveva detto di sì, quindi io fumo”. Diceva il portavoce del gruppo.
Adesso io dico: non fumo dove non si può fare, ma che te vieni a rompere pure dove si può fare, questo è inammissibile. Se ci tieni tanto alla salute dei tuoi bambini, ok, vai dentro.
Quello che purtroppo la signora non ha capito e come lei tanti altri è che non solo i suoi diritti vano rispettati, ma pure i diritti degli altri.
Oltretutto quando lei è entrata la gente fumava. Quindi la scelta di entrare in quella sala è stata sua.
Non puoi aspettarti di imporre della regole a tutti gli altri giusto per un capriccio.
In tutto il mondo i ristoranti sono previsti con sale divise. Gia in Italia c’è una carenza in questo senso, figuriamoci se dobbiamo subire queste intolleranze anche dove si può fare.
Fra un po’ pure per strada, all’aria aperta, verrà qualcuno a dirci di non fumare.
O si passera alla lapidazione dei fumatori?

Diana A. Harja


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