Il Giovane Borgehse
8-1-2024
Politica
Il Giovane Borgehse
Di Pietrino è stato iscritto nel registro degli indagati. Corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio
Dunque, come noto, Di Pietrino, al secolo: Cristiano Di Pietro, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Napoli. Gli addebiti mossi a suo carico dagli inquirenti, sono: corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Tutto ciò, perché il pargoletto dell’ex Pm di Mani Pulite avrebbe raccomandato alcuni amici, all’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania, Mario Mautone. Ora, vale per Di Pietrino ciò che vale per chiunque altro: è innocente fino a prova del contrario. E spetta agli inquirenti dimostrare la sua eventuale colpevolezza. Ciò detto, la vicenda dell’esponente dell’Idv, qui rileva solo per un fatto: perché è stata commentata da Marco Travaglio. Il quale, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato: “A meno che non ci siano altre cose, visto che non conosco le carte, Cristiano Di Pietro è indagato per delle raccomandazioni. E le raccomandazioni, purtroppo, non sono penalmente rilevanti visto che nel nostro ordinamento l’abuso d’ufficio è stato di fatto depenalizzato. No, davvero mi sembra pochino”. Fermiamoci qui. L’abuso d’ufficio è stato di fatto depenalizzato? E da chi, di grazia? Da quel losco figuro di Berlusconi, noto all’universo intero per essere un mago delle leggi ad personam, finalizzate alla depenalizzazione dei reati per cui risulta – di volta in volta indagato? Assolutamente no. La depenalizzazione dell’abuso d’ufficio, infatti, è avvenuta nel 1997, ad opera del governo Prodi. Più precisamente: la depenalizzazione in questione è stata approvata dal centrosinistra, perché Romano Prodi risultava indagato per abuso d’ufficio, in relazione ad atti compiuti quando era Presidente dell’Iri. E’ la prima legge ad personam della Seconda Repubblica. Quindi, stante ciò che ha dichiarato Travaglio “le raccomandazioni, purtroppo, non sono penalmente rilevanti visto che nel nostro ordinamento l’abuso d’ufficio è stato di fatto depenalizzato” -, Cristiano Di Pietro, salvo non gli vengano contestati altri reati (penalmente rilevanti), non finirà al gabbio (in caso di condanna definitiva), grazie ad una legge ad personam che il centrosinistra – che il babbuccio, Antonio Di Pietro, anche all’epoca sosteneva (è stato Ministro dei Lavori Pubblici. E dall’incarico si dimise, quando fu aperta un’indagine a suo carico dalla Procura di Brescia) ha approvato nel lontano 1997. Domanda: perché Travaglio non ha fatto i “nomi” degli autori della depenalizzazione in questione? Perché, perché?