Parvapolis
8-3-2024
Cgil, Cisl e Uil, a seguito del perdurare delle grave situazione finanziaria del Consorzio di
Bonifica dell’Agro Pontino che non
consente il pagamento delle retribuzioni spettanti ai lavoratori (ad oggi le
mensilità spettanti e non erogate sono 4), il pagamento dei fornitori, di effettuare
gli interventi di manutenzione alle auto di servizio ed ai mezzi d’opera e di
conseguenza di garantire neppure i servizi essenziali ai consorziati, hanno
chiesto al Prefetto di Latina l’attivazione
di un tavolo istituzionale.
L’attuale condizione finanziaria, affermano
i sindacati, ormai strutturata e non riconducibile ad una situazione transitoria e
straordinaria, vede l’Ente di Bonifica
al collasso con ricadute gravissime per la tutela del Territorio, il personale
occupato, per l’economia agro-alimentare pontina, l’indotto e più in generale per l’intero tessuto sociale ed economico
della Provincia.
L’Assessore all’Ambiente della Regione Refrigeri il
14 gennaio scorso aveva
fatto proprie le istanze del Sindacato impegnandosi a trovarvi soluzione nelle
more della nuova Legge di riordino del Sistema dei Consorzi di Bonifica del
Lazio, mentre il 23 luglio sempre l’Assessore Refrigeri comunicava
che entro i primi giorni di agosto sarebbero stati stanziati 3,4 milioni euro a favore del
Sistema consortile, il che avrebbe consentito, nei giorni immediatamente
successivi, il pagamento degli stipendi
arretrati, mentre, riguardo ai circa 48
milioni di euro richiesti dai Consorzi del Lazio, per saldare quanto dovuto
dalla Regione per i servizi svolti dal 2010 al 2014, l’Assessore faceva
presente di poter coprire l’80% di tale
cifra (circa 40 milioni di Euro), causa la mancata rendicontazione per il
restante 20%. Ad oggi, scrivono i sindacati, con rammarico, constatiamo
che nessuno di questi impegni è stato
mantenuto e che permangono le partite debitorie della Regione nei confronti dei
Consorzi del Lazio: Il tutto in un
territorio, l’Agro Pontino, che è uno
tra quelli a più alto rischio idrogeologico in Italia e che necessità di
costante monitoraggio ed interventi”