Parvapolis
8-3-2024
La Uil di Latina esprime la massima solidarietà verso una donna
licenziata nei giorni scorsi dal suo datore di lavoro, una lavanderia
industriale di Latina.
Dopo aver iniziato la pratica per il riconoscimento della malattia
professionale, dovuta ad anni di lavoro svolto in condizioni molto pesanti, la
signora è stata licenziata senza neppure provare a capire cosa fosse avvenuto,
né tantomeno un interessamento (anche solo formale) per le sue condizioni di
salute da parte della proprietà.
La lavanderia, secondo il sindacato, non ha perso l’occasione per
dimostrare la sua natura di datore di
lavoro “padronale”, dove le lavoratrici non vengono considerate come preziose risorse che producono valore
aggiunto e ricchezza, e proprio per
questo persone con la propria sfera di diritti da preservare, prima fra tutti
il diritto alla salute.
Al contrario, questa lavanderia considera evidentemente le proprie
dipendenti unicamente come prestatrici di braccia, da sfruttare finchè capaci
di produrre secondo i ritmi e le modalità imposte dal “padrone” e buttate via
non appena le capacità di produzione si riducono, anche se ciò avviene proprio
per colpa dei ritmi e dell’organizzazione del lavoro imposta dallo stesso
“padrone” senza alcuna possibilità di
confronto o discussione. Oltre a dare assistenza legale alla signora, conclude
la Uil, abbiamo già inoltrato denuncia al Servizio Ispettivo della ASL di
Latina, chiedendo una verifica delle condizioni di lavoro, con riferimento al
rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione degli infortunii previste
dalla Legge.