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8-3-2024

Nuovo report sul mercato del lavoro da parte di CGIL, Cisl e Uil della provincia di Latina: “Il periodo 2008 – 2014, si legge, è stato caratterizzato, nel territorio provinciale, dal permanere della stagnazione. Le residue possibilità di ripresa sono state compromesse dalla crisi finanziaria mondiale del 2007. In quell’anno , in tutto il mondo occidentale, si è verificata una forte contrazione della produzione e degli ordinativi. Il 2009 ha poi visto una crisi economica generalizzata, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil, in numerosi paesi del mondo, tra cui l’Italia. Le ricadute nel nostro territorio sono state relativamente contenute, per il motivo che il tessuto produttivo locale aveva già pagato un pesante prezzo alla crisi degli anni precedenti. Nei sei anni presi in esame (2008-2014) l’occupazione in provincia di Latina è, infatti, diminuita del 3% (mentre la popolazione è aumentata del 5%). Sono raddoppiate (da 18 mila a 38 mila) le persone in cerca di occupazione . Il tasso di disoccupazione è passato dal 8.54% al 15.94 %. Altissimo, più alto della media regionale, il tasso di disoccupazione dei giovani, che è del 45.8% fino ai 24 anni.Se il numero complessivo dei lavoratori autonomi e dipendenti è rimasto, pressoché, invariato, si sono registrate forti flessioni degli occupati nell’industria e nelle costruzioni. A conferma l’aumento delle ore di cassa integrazione . Che è cresciuta in modo esponenziale fino al 2014 . Lo scorso anno, per la prima volta, la crescita della cig si è fermata e si è registrato un – 20,5%. Sono, raddoppiati gli addetti in agricoltura (soprattutto per i processi di emersione del lavoro nero). Aumentati di circa 19 mila unità anche quelli del terziario. Gli indicatori statistici più recenti evidenziano una sostanziale resistenza e tenuta di parte del tessuto produttivo. La speranza è che quest’ultima tendenza sia confermata e che ciò rappresenti un punto di partenza per la futura ripresa.Siamo in attesa dei dati relativi al 2015, ripartiti a livello provinciale. Le prime informazioni rilevano che la caduta verticale dell’economia è terminata e che vi sono segnali di ripresa.Per la provincia di Latina, affermano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, si tratta di evitare di perdere ulteriori treni e le residue opportunità di sviluppo. E’ fondamentale non solo sostenere, ma accompagnare e facilitare, i progetti di rilancio dell’attività manifatturiera e quelli per i nuovi insediamenti industriali. Debbono essere adottati, in modo unitario e concorde, dalle istituzioni e dalle forze politiche e sociali, i piani di sviluppo orientati verso i vari settori, come i cluster dell’agroindustria, del farmaceutico, del portuale, del turismo e la valorizzazione dell’area collinare.” 


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