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8-3-2024

Finalmente buone notizie per i pensionati italiani e, si spera, per quanti decideranno di lasciare anticipatamente il lavoro nei prossimi anni.
I tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno infatti firmato oggi pomeriggio un verbale condiviso sugli interventi in materia di previdenza con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini.
Nel verbale che ha concluso l’incontro , le parti hanno affrontato gli anticipi pensionistici (Ape), il nuovo trattamento per i lavori precoci e usuranti, le ricongiunzioni onerose, la quattordicesima e l’ estensione della no tax area per i pensionati. Un pacchetto economico importante, si parla di 6 miliardi di euro stanziati in tre anni a copertura delle misure previste, che secondo il Governo sono presenti e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles.
«C’e’ stato un cambio di paradigma» – ha osservato la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan- «Finalmente si usa un linguaggio di coesione sociale e non di spaccatura tra generazioni. Questo non significa che ci accontentiamo: la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori. Il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare, ma quello di oggi è un buon risultato».
La grande novità che tutti attendevano ,l’Ape, sarà sperimentale per due anni e permetterà a chi compie 63 anni e quindi è distante meno di 3 anni e 7 mesi dall’ età di vecchiaia di lasciare il lavoro prima, grazie ad un prestito pensionistico. Il governo non ha fornito simulazioni su come funzionerà l’anticipo pensionistico e su chi ne pagherà i costi, anche se non si terrà solo più conto dell’età e dei versamenti contributivi ma anche di quale tipo di lavoro è stato svolto e del grado di fatica richiesta dall’attività.
Dal confronto sulle pensioni sono stati lasciati «fuori» alcuni temi che verranno approfonditi in una fase successiva, come quelli relativi ai giovani precari per i quali sarà necessario trovare sistemi che possano garantire loro almeno una base pensionistica sulla quale costruire la loro vecchiaia.
Di “un primo, importante successo nella trattativa con il Governo” parla Roberto Cecere Segretario Generale della Ust Cisl di Latina “un segnale concreto di come si raggiungono risultati importanti quando esiste il dialogo fra le parti. Ci auguriamo che si aprano nuove prospettive anche per le centinaia di lavoratori della nostra provincia che per effetto della Legge Fornero si sono ritrovati ad essere troppo giovani per andare in pensione ma non più collocabili nei turni di lavoro delle aziende. Auspichiamo che questo accordo, che si compone di due parti, ci dia risposte positive non solo per quanto riguarda pensioni e welfare, ma riesca far ripartire quel turn-over nelle aziende capace di creare nuovi spazi occupazionali”.


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