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8-3-2024

La carenza di infrastrutture adeguate nel campo dei trasporti è una nota dolente della nostra provincia. Per questo motivo Confagricoltura Latina, l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana che riconosce nell’imprenditore agricolo il protagonista della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell’agricoltura e delle imprese agricole, ha scelto d’intervenire in merito a questa problematica.
«L’attività primaria della Provincia di Latina rappresenta in ordine di PLV ( Produzione Lorda Vendibile) la maggiore produzione dell’intero sistema agricolo della regione Lazio. Tra le prime in Italia, e per produzioni come il kiwi (3 milioni di quintali) seconda solo alla Cina a livello mondiale».
Introduce così l’argomento Adelino Lesti Presidente di Confagricoltura Latina, l’Organizzazione Agricola che associa le più importanti imprese agricole dell’Agro Pontino che conta oltre 1500 associati, con aziende piccole, medie, e grandi che rappresentano oltre il 50% di S.A.U. (superficie agricola utilizzata) ed il 56% di Produzione Lorda Vendibile (P.L.V.).
«Paghiamo, però», continua Lesti, «uno scotto elevato per mancanza di programmazione, non solo relativo al settore agricoltura, ma soprattutto per carenza di infrastrutture adeguate nel campo dei trasporti».
«Le aziende diminuiscono», continua l’analisi del Presidente di Confagricoltura Latina, «ma si assiste ad un nuovo riordino fondiario. Resiste chi investe e amplia la superficie aziendale e le proprie capacità produttive». 
«Siamo passati da circa 25.000 aziende nel 2000 a meno di 10.000 nel 2016 ( dati CCIAA di Latina) Tuttavia le nostre produzioni rappresentano eccellenze sul mercato nazionale ed internazionale. Dopo lo smantellamento di interi settori produttivi (bieticolo-saccarifero e zootecnico), l’orticoltura, la vitivinicoltura e la frutticoltura (kiwi in particolare) con i quantitativi prodotti, stanno rappresentano la nuova carta di identità di una Provincia sempre più a vocazione agricola e agro-industriale. Pertanto un’adeguata rete viaria che colleghi la nostra Provincia alle arterie di comunicazione nazionale diviene sempre più necessaria».
«Confagricoltura Latina», ribadisce Lesti, «non vuole entrare nel merito delle scelte tecniche sul tracciato della “nuova Pontina”, ma intende chiedere l’applicazione chiara e trasparente degli accordi applicati, in caso di esproprio, per la costruzione delle grandi arterie viarie del nord Italia. Dove le aziende agricole interessate, oltre al risarcimento per i mancati raccolti e i danni subiti hanno avuto un risarcimento anche sul mancato guadagno. Risarcimento che va differenziato per coltura e protratto nel tempo fino a che non si torni ad una reale produzione».
«Sicuramente», continua Lesti, «la nostra rete di comunicazione viaria nonostante sia stata messa in sicurezza, risulta essere ancora vecchia e fatiscente e molte aziende agricole subiscono proprio da questa inadeguatezza, un danno economico. La GDO molto spesso detrarre dal prezzo i costi di logistica e primo tra tutti».
«Confagricoltura Latina chiede alla politica, celerità nelle scelte e soprattutto tempi certi nella realizzazione dei cantieri e chiarezza su quale effettivamente sia l’opera viaria da realizzare».
«Siamo a disposizione», continua Lesti, «come rappresentanti del mondo produttivo agricolo e come Organizzazione maggiormente rappresentativa del mondo datoriale, per creare percorsi condivisi che risolvano i problemi di comunicazione, ma altrettanto siamo preoccupati, visti come sono finiti progetti come l’Aeroporto e l’intermodale».
«Gli interessi delle aziende agricole e la possibilità per queste di fare economia passa attraverso una rete viaria all’avanguardia. L’impegno di tutti deve tendere a creare nuove possibilità di sviluppo e di rilancio del settore primario. Queste sono per gli agricoltori fattori imprescindibili».


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