Cisterna. Mauro Carturan: «La realizzazione del nuovo collegamento è essenziale per la sopravvivenza ed il rilancio economico del nord pontino»
8-3-2024
Economia
Cisterna. Mauro Carturan: «La realizzazione del nuovo collegamento è essenziale
per la sopravvivenza ed il rilancio economico del nord pontino»
Tra le più note emergenze strutturali della viabilità del Paese la “bretella” Cisterna –
Valmontone, il raccordo cioè tra la Statale n° 148 Pontina e l’Autostrada del Sole occupa da
tempo un posto di tutto rilievo.
Oltre a dare un notevole contributo al decongestionamento della Pontina ed in parte dello
stesso Raccordo Anulare, la realizzazione del nuovo collegamento è essenziale per la
sopravvivenza ed il rilancio economico e civile del nord pontino e di buona parte del Lazio
meridionale.
«Un problema riconosciuto come tale da esperti ed Istituzioni da circa trent’anni», dice il Sindaco di Cisterna Mauro Carturan, «e finalmente
avviato a soluzione con il “patto” sottoscritto a marzo dell’anno scorso tra i Comuni di
Cisterna di Latina, Valmontone, Labico, Aprilia, Cori, Lariano, Velletri, e Latina.
È in questo quadro di collaborazione tra enti pubblici locali, forze sociali ed economiche ed
interessi diffusi sul territorio che appare ancor più inspiegabile l’estemporanea irruzione
attuata in questi giorni dalla Regione Lazio, presieduta dall’On.le Francesco Storace, col
programma di costruire a breve termine una terza corsia sulla SS.148 Pontina, che
stravolgerebbe ogni esigenza espressa da centinaia di migliaia di cittadini.
Un progetto che implica la faraonica spesa di 900 miliardi (rispetto ai 600 stimati per la
“bretella”) ed il solo risultato di congestionare ulteriormente i collegamenti tra la
Provincia Pontina ed il Raccordo Anulare, che continuerà così ad essere l’unico sistema di
connessione con il sistema autostradale nazionale.
E che in tempi di “devolution” si qualifica come un esempio di centralismo che avrebbe il
significato di uno “strappo” sul tessuto dei problemi reali della Regione e del Paese.
Senza tenere nel minimo conto non solo l’accordo nato per individuare il tracciato della
nuova arteria, ma anche la disponibilità delle comunità locali ad impegnarsi concretamente
nella sua realizzazione attraverso il sostegno economico a meccanismi di project financing.
Una scelta sostenuta inoltre da avanzati studi di fattibilità ed essenziale per unarea, le
cui potenzialità produttive e di esportazione (settore lattiero caseario, vinicolo ed orto
floro frutticolo) sono da tempo limitate da seri problemi di commercializzazione e di
distribuzione dei prodotti, dovute all’aggravio dei costi di trasporto necessari per
raggiungere i mercati europei.
Senza contare l’assoluta necessità della realizzazione della “bretella” come premessa
strutturale per la realizzazione di una serie di importanti progetti:
tra questi la trasformazione ad uso civile dell’Aeroporto militare di Latina, il Centro per
il traffico intermodale di Latina Scalo, il decollo delle Terme di Fogliano ed il connesso
Parco tematico, il potenziamento della distribuzione di molti prodotti tipici (kiwi, latticini,
fiori, olio ed uva).
Ma i benefici della “bretella”, che la Regione sembra superficialmente ignorare come del tutto
irrilevanti, non sono solo di natura economica.
Il dirottamento del traffico pesante sul nuovo raccordo restituirebbe infatti vivibilità e
qualità ambientale ai centri storici di molte città della zona (Cisterna, Velletri, Lariano,
Valmontone), che oggi sono costretti a sostenere il passaggio dei numerosi mezzi commerciali
da e per il casello autostradale di Valmontone.
Il che oltre a costituire un fattore di rischio e di inquinamento è anche un freno allo
sviluppo di attività turistiche e commerciali assai promettenti anche in funzione della
vicinanza con i rinomati Lidi di Sabaudia, Anzio, Nettuno e Latina.
Infine il progetto della Regione sembra non tenere conto che il raccordo, oltre a rappresentare
una legittima aspirazione dei cittadini, rappresenta un impegno la cui mancata effettuazione
costituirebbe oltre che una forma di mal governo anche un elemento di disordine amministrativo.
La realizzazione della “bretella” è stata infatti da tempo approvata dal PRUSST regionale
(Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) con un
investimento di circa 600 miliardi siglato il 23 ottobre 2000 dallo stesso Ministero dei
Lavori Pubblici.
In questa ottica il mancato decollo dei lavori più che il frutto di ritardi burocratici
rischia di apparire come il risultato di atteggiamenti dilatori attorno ai quali è legittimo
richiedere pubblicamente ragione alle Istituzioni che li pongono in atto.
In questottica è stato dato il via ad una campagna di informazione e sensibilizzazione
pubblica e politica con manifesti murali, slogan che periodicamente torneranno sul tema della
“bretella” e se occorrerà non mancheranno interventi forti e decisi come il blocco del
transito dei mezzi pesanti lungo i centri abitati affinché si inserisca il raccordo
autostradale con lA2 tra le opere di interesse nazionale da realizzare non solo a beneficio
dellarea pontina ma anche di Roma e del raccordo anulare».