Parvapolis
8-3-2024
Il Rotary Club Latina, consapevole che la scuola sia l’istituzione idonea per affiancare le famiglie più direttamente interessate ai problemi della disabilità, promuove per sabato 25 ottobre alle ore 9:30, presso l’Istituto ‘Galileo-Sani’ del capoluogo, un incontro con il prof. Nicola Cuomo per affrontare la tematica. L’evento è gratuito e aperto al pubblico.
«L’iniziativa ha lo scopo di informare le famiglie e le istituzioni del nostro territorio – spiega il presidente del Rotary Club Latina, Gianluca Cassoni – sulla possibilità di disporre di un percorso di ricerca-formazione-azione per i nostri figli di alto livello; un percorso che trova nella scuola e nella famiglia un importante riferimento».
Il prof. Cuomo (docente di Pedagogia Speciale presso l’Università di Bologna) da anni realizza ricerche multi e interdisciplinari su alcune patologie che propongono deficit cognitivo tra cui Sindrome dell’X Fragile e Sindrome di Down.
Queste ricerche hanno rilevato modalità e strategie di intervento tali da contrastare i disorientamenti cognitivi circa l’attenzione, la memoria e l’apprendimento non solo nei bambini e nei ragazzi affetti dalle patologie prese in analisi, ma per tutti, al di là dei deficit.
Il prof. Cuomo, sperimentando il Modello Empatico-Relazionale, mette in luce come tendenza che le difficoltà di apprendimento non sono da ritrovarsi essenzialmente nei contenuti, ma nelle modalità, nelle situazioni e nei contesti. Questi, se non propongono l’emozione di conoscere, la curiosità, se non stimolano l’immaginario, se non sono sostenuti dal desiderio provocato dagli insegnanti, non producono quelle situazioni di benessere che risultano una costante facilitante gli apprendimenti.
Cuomo sottolinea che la Scuola e gli Insegnanti hanno una grande responsabilità, quella di intervenire sui potenziali cognitivi e affettivi dei bambini ipotizzando risultati a lungo termine. Risulta fondamentale l’avere cura di questi potenziali, approfittando della plasticità cognitiva dei bambini dai 0 ai 10 anni, facendoli evolvere e maturare a favore di un’architettura mentale flessibile, aperta, attenta a individuare i processi intimi negli itinerari di apprendimento.