Parvapolis

8-3-2024

Per
la ristorazione italiana – afferma Italo Di Cocco, presidente di Fipe
Confcommercio Latina – “gli esami e le complicazioni non finiscono mai. Siamo
consapevoli dell’importanza di dare ai consumatori tutte le informazioni utili
a garantirne la sicurezza alimentare ma rifiutiamo che non si lasci
l’imprenditore libero di farlo nel modo più adeguato alla propria azienda ed
alla propria clientela”.

Il 13 dicembre entrerà in vigore il regolamento che obbligherà i titolari di
ristoranti e pizzerie ad indicare la presenza di allergeni nei piatti del menu.
Per un modello di ristorazione come quello italiano che fa della varietà e
della non ripetitività dei piatti la propria ricchezza sarebbe improponibile
l’imposizione di gestire solo per iscritto la comunicazione ai clienti sia che
si tratti di indicarlo nel menu, in un registro, in un cartello o tramite altro
sistema equivalente. Esiste, inoltre, un ulteriore problema. La proroga di un
anno per l’etichettatura dei prodotti preincartati secondo le nuove regole
rende indispensabile una più ampia proroga, almeno 18 mesi, a beneficio dei
ristoranti, che di quei prodotti sono acquirenti.
“Noi – prosegue Di Cocco – chiediamo che tra le diverse modalità a disposizione
delle imprese di ristorazione non possa mancare anche la possibilità di
informare il consumatore con una  comunicazione orale da parte del
personale. Oltretutto altri Stati membri, tra i quali ad esempio Belgio e Paesi
Bassi, stanno adottando provvedimenti nazionali, alcuni dei quali già
notificati alla Commissione, che consentono l’indicazione degli allergeni anche
secondo tale modalità.”


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