Parvapolis

8-3-2024

Immaginiamo il
bidello milanese di origine calabrese, in procinto di tornare in vacanza al sud
dopo 15 anni, attratto dall’articolo del sindaco, pubblicato il 1° aprile,
relativo alle “spiagge libere” di Gaeta, dove sarnno installate delle torrette
di avvistamento per bagnini, e i servizi igienici con approvvigionamento idrico
per uso doccia. Ammaliato dalla capacità attrattiva e dalle premesse più
ospitali e appetibili di questa penisola, rinuncia alla solita Rimini o
Riccione, e parte per la nuova meta.

7 ore dopo,
quando il bidello arriverà a Gaeta con i suoi 3 figli, la moglie, la suocera,
incontrerà la prima spiaggia, la “favelas” di S. Agostino, affidata per forza,
quasi interamente, a uno tzunami di campani in combutta tra noleggiatori e
parcheggiatori più o meno regolari e quelli certamente abusivi, costretto così
a proseguire lungo la bellissima costa di ponente, dove oltre ai costosi 5
stelle, ogni discesa demaniale è “regolarmente?” a pagamento, e giù lo stesso,
causa una baraonda di microconcessionari e abusivi che pretendono anchessi
diritti preelettorali. Così l’Ariana, poi Fontania e Fontanina con accesso
riservato a proprietari di “ville ex abusive”.

Finalmente
giunto alla principale spiaggia di Gaeta, il bidello scopre che il 90% è
occupata dai storici ricchi concessionari e il restante 10% dai
miniconcessionari (che alle 7,00 di mattina hanno già occupato illegalmente i
primi 20 mt dalla riva), si chiederà: MA DOVE STANNO LE SPIAGGE LIBERE? Dov’è
la sabbia se alle 10,30 l’unico spazio vuoto rimasto è occupato da un manufatto
adibito a servizi igienici a pagamento?

Il povero
bidello milanese di origine calabrese, a questo punto, non potendo pagare 700
euro al mese l’ombrellone e 300 il parcheggio, decide di andare a visitare la
montagna spaccata, e alle 12,00, un giro per i ristoranti dove poter mangiare a
prezzi accessibili, si rende conto che spaghetti aglio e olio, un secondo, una
bibita e acqua per 6 persone ci vogliono 240 euro, e lasciando la suocera in
auto per non pagare il grattino del parcheggio, ripiega quindi per una birra
grande e guantiera di pizza a taglio, 15 euro in tutto, che andrà a consumare
sulla sempre sporca Via G. Caboto, con vista mare inquinato, li su quella
panchina verde poi lascerà la differenziata, prima di ripiegare per la
Calabria, dove finalmente troverà la spiaggia libera.

Quindi signor
Sindaco e signor Assessore alle Politiche Ambientali, Demanio e Turismo, avendo
anche voi come i vostri precedenti, chiuso gli occhi favorendo amici, ricchi
privati e pirati, riducendo, poi cancellando ogni centimetro di sabbia libera,
perché continuate a chiamarla tale?

F.to Giuseppe Di Chiappari del Movimento 5 Stelle di Gaeta


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