Parvapolis
8-1-2024
La contrapposizione tra le sue due anime (l’una essenzialmente di sinistra, l’altra margheritina) alla base della mancata presentazione del Pd alle elezioni comunali di Sabaudia. La prima, espressione dell’attuale segreteria locale, secondo il pensiero del coordinatore sabaudiano, Pasquale Mancuso, cercava di alleare più forze possibili intorno ad un progetto di alternativa, rinunciando anche al proprio candidato sindaco, la seconda, capeggiata dall’ex onorevole Rodolfo Carelli, “in ottica perdente, mirava esclusivamente ad eleggere il suo candidato, Amedeo Bianchi, nel consiglio comunale”. Nell’imminenza delle consultazioni la federazione provinciale avrebbe tentato di ricomporre la frattura indicendo le primarie di coalizione del centrosinistra tra Pd e Psi, “rinunciando così ad eventuali alleanze con le forze moderate che le primarie non le volevano”. Due i candidati alla leadership: Amedeo Bianchi, sostenuto da Carelli e il dr. Sanguigni, la cui candidatura “evidentemente ha spaventato e scombussolato i piani degli antagonisti, costringendo a precipitoso ritiro e fuga coloro che con tanta foga le avevano reclamate”. Per cui, sempre secondo il responsabile locale del Pd, “a fronte di tutto ciò i vertici di Latina, come in tante altre occasioni, hanno deciso di non decidere, non assegnando il simbolo”. “Nel frattempo – racconta Mancuso – Amedeo Bianchi trovava collocazione in una lista ad alta vocazione di apparentamento, organizzata dall’ex nucleo storico di Alleanza Nazionale. La stessa lista (VivaSabaudiaViva) che, “dopo il primo turno e con qualche mal di pancia interno, ha accettato ovviamente l’apparentamento con Secci e gli incarichi conseguenti”. Ed anche in questa manovra ci sarebbe lo zampino di Carelli “che, pur di far eleggere Amedeo Bianchi, che nel frattempo non era stato eletto, giustifica la scelta dell’apparentamento con la balla dei programmi condivisi e accusa non si sa bene chi di cedimenti ad accordi sottobanco”. Una situazione non certo nuova in seno al centrosinistra, come dimostrerebbero i fatti del 2007 “con l’apparentamento degli stessi personaggi dell’allora Margherita, ovviamente mai per ambizione personale, semmai per spirito di servizio e di un rigoroso controllo di opposizione ma all’interno della maggioranza”. “Grazie a queste polemiche interne – conclude Pasquale Mancuso, che tiene a precisare di aver aderito a “L’Altra Sabaudia” solo a titolo personale – il Pd non ha partecipato alle elezioni e quindi non sarà rappresentato in Consiglio Comunale”.