Parvapolis

8-1-2024

«45 minuti di intervento. 45 minuti di parole, quelle contenute nella relazione sui rifiuti dell’assessore Buschini, che hanno solo confermato i nostri timori sulla totale assenza di pianificazione della Regione Lazio in materia di rifiuti. Una situazione che ci ha portato a presentare, come opposizione, una mozione nella quale si impegna in modo chiaro e incontrovertibile il presidente Zingaretti a redigere e a portare in consiglio regionale il piano dei rifiuti che attendiamo inutilmente da dicembre 2013. Oggi rimandare la chiusura del ciclo dei rifiuti sui territori di produzione non è più possibile. Questo attendismo sta provocando danni enormi all’ambiente e alla salute dei cittadini condannando i territori, come nel caso della provincia di Latina, all’ampliamento delle discariche esistenti. E peggio, si condannano i cittadini a scelte calate dall’alto cercando, in modo scorretto di evitare che il piano del fabbisogno regionale di aprile 2016 sia sottoposto alla valutazione ambientale strategica. Il che significa modificare in modo sostanziale, e non condiviso, l’unico piano vigente che è quello del 2012 e il futuro delle comunità che rappresentiamo. Passaggi, e approssimazione, che il Governo ha bocciato sonoramente prevedendo per il Lazio la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento. Una Regione davvero efficiente ed innovativa dovrebbe avere, non dico la capacità, ma almeno l’orgoglio, e soprattutto il dovere, di non far pesare sugli altri le proprie inadempienze. L’emergenza dei rifiuti c’è e come tale deve essere affrontata. Per farlo è indispensabile che la Regione entri nel merito della questione facendo quello che le Province, come quella di Latina, hanno già fatto nella proposta di aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti. La Provincia non si è spogliata delle proprie responsabilità, anzi, è andata oltre. Ha preso atto della situazione reale, ha valutato i dati, verificato lo stato dell’arte in termini di impiantistica, recepito le istanze degli enti locali, ed ha identificato le aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti e le zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento. Questo significa pianificare. Questo è quello che dovrebbe fare la Regione moltiplicando per cinque un lavoro analogo, ascoltando i territori, e procedendo alla revisione del piano regionale dei rifiuti, programmando ed attuando, per il trattamento dei rifiuti destinati a discarica processi che, oltre a ridurne il volume o la natura pericolosa e facilitarne il trasporto o il recupero, abbiano l’effetto di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente ed i rischi per la salute dei cittadini. Procedendo, nell’ambito della revisione del piano dei rifiuti, alla definizione degli Ato, in ottemperanza al principio di prossimità, di pianificazione e di autosufficienza dei bacini. Dotando, in base ai dati e ai rapporti esigenziali recepiti, da parte di ogni singola provincia, ogni ambito territoriale della tecnologia idonea a trattare e smaltire i rifiuti derivanti dalla bonifica delle discariche esistenti. Considerando la chiusura del ciclo dei rifiuti nella sua complessità, dalla produzione di rifiuti solidi urbani sino alla fase di smaltimento, evitando dilatazione dei tempi, stoccaggi inutili, costosi e pericolosi per l’ambiente. Oggi quello che abbiamo di fronte sono i soliti dati, presunti e non reali, sulla raccolta differenziata. Zingaretti ed i suoi continuano a proporre stancamente sempre quelle quattro cose, implementazione della raccolta differenziata, no ai termoinceneritori, si alle discariche, aspettandosi che prima o poi qualcosa migliori. Che l’emergenza ormai strutturale scompaia. Che l’infrazione delle direttive europee, che tra l’altro pagheranno i cittadini del Lazio, si cancelli. Questa è la follia. L’emergenza può essere affrontata solo con una seria programmazione. Le non scelte di Zingaretti e dei suoi stanno, invece, implementando quel sistema dei monopoli che dobbiamo spezzare perché è fonte di disagi, di dittature dei rifiuti che inevitabilmente portano una questione di competenza politico amministrativa nelle aule dei tribunali. A noi sta a cuore il futuro dei nostri territori e delle comunità che rappresentiamo che non possono continuare a vivere a proprio discapito un’emergenza che si paga in termini di qualità della vita, di sicurezza e di sviluppo. L’autosufficienza è un principio fondamentale per chi amministra e ci batteremo sino alla fine perché sia rispettato».

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone


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