Cori. Quando la poesia è il dialetto…

8-3-2024

Eventi & Cultura

Cori. Quando la poesia è il dialetto…

Tradizioni e dialetto. E poesie. Composte sul gradino sotto casa, discorrendo con semplicità e genuinità coi vicini di casa. È da sempre questo lo spirito de “J’Astrechiglio”, premio di poesia dialettale giunto alla sesta edizione grazie alla caparbietà dell’associazione culturale “Il Corvo” e alla collaborazione de “Associazione artisti lepini”, sostenute dall’Assessorato alla cultura del Comune di Cori.
Sono stati molti gli elaborati giunti presso la redazione della testata “Il Corvo”, diretta da Luigi Cicinelli, coordinatore del Premio insieme a tutta l’associazione culturale che da anni a Cori si occupa di cultura ed eventi culturali, tra cui il cartellone di teatro amatoriale ogni anno in programma al teatro locale. Il lavoro di selezione svolto dalla redazione non è stato semplice, ma alla fine è stato deciso il vincitore: Roberto Cupiccia si è fregiato della poesia migliore dal titolo “J’arbiro ‘llo frisco”, mentre è giunto secondo Igino Bauco e terzo classificato è stata Paola Ricci. Una partecipazione notevole è risultata anche quella dei ragazzi, considerato che il Premio si compone di due fasce, quella riservata agli adulti e quella per i ragazzi: qui ha vinto con pieno merito Marco Corbi con la poesia “Jo vento”.
«Ritengo che iniziative del genere riescono a mantenere il senso più profondo della cultura e dell’anima di una comunità –dice il presidente onorario del Premio, professor Marcello Ilardi-. E’ necessario contribuire alla crescita di queste manifestazioni, perché esse trasmettono i sentimenti più intraducibili del popolo, una popolazione poi come quella corese che ha una tradizione millenaria ha il pieno diritto di conservare ed esprimere questi sentimenti con la sua lingua».
Esprime una certa soddisfazione anche il Sindaco Tommaso Bianchi, che ha visto nel Premio un’importante partecipazione: «Quella dei bambini indiani –dice il Sindaco Bianchi-, c’è stata una partecipazione anche di ragazzi di origine straniera, segno tangibile che procede anche con una certa velocità e facilità l’integrazione sociale tra i ragazzi autoctoni e quelli stranieri. Contare anche una partecipazione di ragazzi di lingua madre straniera a un Premio in poesia dialettale è testimonianza che ci avviciniamo a grandi passi verso una socialità multietnica e globalizzata socialmente che condivide l’integrazione».


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