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8-1-2024

Con piacere riportiamo la spassionata riflessione sull’operato del Sindaco, Damiano Coletta, maturata dall’Ing. Massimo de Simone, da anni attivo sul territorio come socio e fondatore dei comitati più longevi ed operosi in città.

Siamo convinti che possa servire ad aprire un confronto serio e costruttivo che coinvolga non solo l’opinione pubblica, ma gli stessi rappresentanti delle istituzioni e della coalizione di maggioranza. 

“Spettabile Redazione,
alle dichiarazioni politiche del sindaco Coletta sulla complessa vicenda della nave Diciotti sono seguite sul web delle contestazioni, alcune delle quali degenerate in insulti verso il primo cittadino.

Sembra che Coletta stia valutando di intraprendere la via boldriniana della denuncia. Una scelta personale questa che fa i conti, a mio avviso, anche con l’importanza che si attribuisce al tema generale degli sfoghi della gente comune sui social e con la consapevolezza che si ha di se stessi. In pratica, ognuno è fatto in modo diverso, ha la propria sfera di tollerabilità e comprensione del fenomeno e agisce, dunque, come meglio crede.
Detto ciò, è il caso di ricordare particolari circostanze, alcune delle quali posso dire di conoscere molto bene.

In quanto fondatore di Rinascita Civile prima e di Latina Bene Comune poi, infatti, ho seguito da vicino sin dall’inizio e fino alle battute finali il percorso che ha portato Coletta ad essere eletto alla carica di Sindaco. E sebbene, per motivazioni non afferenti a questa lettera, ho deciso verso la fine di farmi da parte, ho continuato a tifare per Lbc, impegnandomi attivamente anche nel ballottaggio e mettendo in campo le mie conoscenze e competenze per la riuscita di Damiano Coletta.

La lista civica Latina Bene Comun, che ha portato Coletta ad essere eletto primo cittadino è nata, si è sviluppata e si è presentata agli elettori come formazione cittadina neutra e non politicizzata.

La linea della neutralità era una scelta consolidata che veniva da lontano, più precisamente dall’Associazione Rinascita civile, dalla quale poi ha preso vita la lista civica Lbc.

Tale linea è stata più volte e con forza demarcata in campagna elettorale, durante la quale sono stati toccati esclusivamente i problemi locali, mai facendo rifermento a questioni prettamente politiche.

Ma da subito dopo le elezioni, Coletta ha iniziato a manifestare comportamenti palesi, con esternazioni e contatti di chiara e netta connotazione politica di sinistra, anche ben al di là delle questioni cittadine, intervenendo pure su questioni generali, ideologiche e di politica nazionali. Accoglienza dei migranti, interventi denuncianti un presunto razzismo, cambio di denominazione di luoghi storici di Latina, contatti e inviti di rappresentanti nazionali appartenenti all’area di sinistra e, circostanza di questi ultimi giorni, la presa di posizione sull’azione governativa relativamente alla questione della nave Diciotti. Tanto per fare un esempio, in un comunicato ufficiale Coletta denunciò pubblicamente, tra i tanti fatti criminali che avvengono a Latina, un atto di violenza razzista contro uno straniero, quando poi si scoprì che gli aggressori erano a loro volta stranieri e che il razzismo in quel caso non c’entrava nulla, ma neanche una nota di rettifica da parte dell’amministrazione è mai pervenuta.

Ora, se già un primo cittadino dovrebbe avvicinarsi con molta cautela alle questioni ideologiche e politiche nazionali, essendo il suo onere primario l’amministrazione del territorio comunale, ciò acquista ancora maggior rilievo se questo avviene da parte di un rappresentante di una lista civica presentatasi ai cittadini elettori come neutra.

Ma non basta, perché è necessario ricordare che l’elezione del sindaco Coletta è avvenuta con modalità del tutto particolari.

Su questa base di neutralità conclamata, infatti, Damiano Coletta ha ottenuto un risultato eccezionale al ballottaggio. E’ stato proprio questo il requisito che ha permesso al sindaco attuale di prendere una grandissima quantità di voti anche dai latinensi ideologicamente appartenenti alla destra. Basti pensare che nel ballottaggio l’area politica di destra, che a Latina viaggia intorno al 60% circa di consensi, ha racimolato il 25% di preferenze. In pratica Coletta ha spostato verso di sé più di metà di questi elettori che, seppur sfiduciati dalle precedenti amministrazioni, a rigor di logica mai avrebbero dato il voto a Coletta se questo si fosse chiaramente manifestato da subito per quello che è realmente e per ciò che sta rappresentando.

Coletta, pertanto, quando si esprime sui temi ideologici e politici nazionali parla a nome di una comunità che non rappresenta e, ancor peggio, a nome di elettori che lo hanno votato su altri presupposti e per merito dei quali è diventato ora primo cittadino. Il malcontento di questi elettori, tantissimi, che si sentono ingannati, offesi, traditi, soprattutto nella loro intenzione di voto, si manifesta con forza anche per questo fattore.

Questa deviazione tra la rappresentazione manifestata in campagna elettorale e il comportamento successivo all’insediamento, a mio avviso, non appaiono del tutto onesti, probabilmente disdicevoli per chi crede in certi valori e, personalmente, mi provocano un sentimento di tristezza.

Questa lettera aperta vuole essere quindi uno stimolo per un’ampia riflessione non solo da parte del Sindaco, ma anche per gli altri rappresentanti istituzionali e per tutta Lbc.

Il suggerimento per il Sindaco per la prossima esternazione pubblica, se proprio non ne potrà farne a meno, è di sottolineare chiaramente di parlare a titolo personale, sempre se ritenga che ciò possa essere di qualche rilievo, oppure a nome della giunta o di Lbc o, ancor meglio, in alternativa, aspettare le prossime elezioni politiche, dopo le quali, se vorrà e riuscirà, potrà rappresentare le proprie idee e quelle dei propri elettori nella giusta sede”.


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