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8-2-2024

 Lino Mevi, un allenatore di 78 anni di Formia che allenava fino a se mesi fa squadre di basket giovanile a Itri, ha lasciato il campo di gioco, dopo aver battuto il record di coach più anziano in attività in Italia. Avrebbe voluto continuare ma lui cerca sempre la massima professionalità, è un perfezionista nato, accetta un impegno solo se le cose vanno tutte a puntino. Nessuno, in Italia, alla sua età, rimaneva sul parquet anche sei ore al giorno consecutive. La storia di Lino Mevi è bella ed invitante. Chissà cosa penserebbe Papa Leone XIII, famoso per aver scritto l’enciclica Rerum Novarum, di questo suo nipote che ha fatto carriera nel basket. I Mevi sono sempre stati legati alla famiglia Pecci dI Carpineto Romano. Lino è nato ad Alatri, nel 1936. Il padre, mazziniano, repubblicano storico, amico di Oronzo Reale e Ugo La Malfa, non poteva diffondere le sue idee ed era stato sospeso dal lavoro. Nel 1947 il gruppo dei Mevi si trasferì a Formia, un centro balneare frequentato da sempre. Lino cominciò a giocare a pallacanestro e a calcio, soprattutto in ambito scolastico, grazie all’intraprendenza del professor Carcone. Poi fu la palla a spicchi a prevalere e il giovane Mevi fu tesserato a soli 14 anni dalla Libertas Formia, guidata da Tommaso Parasmo che poi divenne sindaco della  città. Si giocava su campi in terra battuta. “Nel 1951 le uniche due squadre che non avevano tesserato giocatori stranieri eravamo noi e la Stella Azzurra Roma – ricorda Mevi – Caserta e Napoli facevano la
parte dei leoni, anche Latina era una vera e propria stella”. Lino si è distinto prima con la maglia della Libertas, poi con quella della Fabiani sul campo all’aperto, in cemento, dell’ex Avviamento. Ha giocato sino a 40 anni, dopo aver lasciato Formia, per motivi di lavoro, nel 1968. Il “maestro”, come lo chiamano gli amici più cari, ha concluso la carriera con i quintetti di Montecitorio e Cor Roma. Poi Lino ha cominciato la carriera di allenatore, guidando le formazioni giovanili femminili della Libertas Aurelio. Sono state tante le squadre famose guidate dal coach formiano: Italcable, Viterbo, Palestrina, Latina, Master Roma, Dlf Roma. Una carriera ricca di successi e densa di soddisfazioni. Nel 2000
Lino Mevi ha deciso di lasciare Roma e di ritornare nella sua Formia: “Ho accettato volentieri l’invito degli amici Arturo Fabiani e Geppino Assenso che mi hanno coinvolto nell’attività giovanile della Fabiani”.

Lino Mevi critica il basket di oggi: “C’è troppo campanilismo – dice – non si lavora pensando alla crescita globale di tutto il movimento. Il reclutamento è difficile vista la concorrenza di altri sport. Occorre fare il possibile, cercando di non effettuare selezioni precoci,svolgendo un opera sociale. I corsi minibasket sono frequentati da molti ragazzi. Io cerco sempre di convincere gli istruttori ad essere bravi nell’insegnare i fondamentali individuali e a far divertire i bambini. Nessuno si deve sentire escluso dal gruppo, tutti vanno coinvolti completamente, devono tornare alle loro abitazioni felici di aver trascorso un pomeriggio in palestra. Nel basket c’è molta dispersione. Ho effettuato una ricerca – prosegue Lino  Mevi – l’80% dei praticanti i corsi di avviamento alla pallacanestro  dopo due anni cessa l’attività, dobbiamo porre fine a questo inquietante fenomeno. Il nostro è uno sport abbastanza difficile da praticare, me ne rendo conto, ma dobbiamo renderlo accessibile a tutti e non creare degli scontenti. Questo è il ruolo fondamentale degli allenatori e degli istruttori”. Lino Mevi ha scritto un libro tecnico molto importante: con , il sottotitolo. Si tratta di una pubblicazione di successo, di 450 pagine, accolta con piacere dagli allenatori italiani.


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