Consiglio comunale: «Decidiamo alla prossima seduta»

8-1-2024

Politica

Consiglio comunale: «Decidiamo alla prossima seduta»

Dopo una “lunga pausa estiva” riprende l’attività il Consiglio comunale. Ma i lavori si bloccano già dopo circa cinque minuti dall’appello. Giusto il tempo di votare un Ordine del giorno a favore di Enzo De Amicis, per l’irruzione nel suo studio, e per formalizzare dei movimenti di consiglieri. Enrico Della Pietà, Maurizio Galardo e Federico Pagano comunicano il loro passaggio al Cdu, riconoscendo come capo gruppo Alessandro Carnevale, e lasciano così la compagine del Ccd. Sospensione del Consiglio, ufficialmente per decidere di posticipare i punti della 2a convocazione, in effetti la maggioranza deve ancora “mettersi d’accordo” per votare il nuovo presidente dell’Assemblea. Serviranno quasi tre ore per riuscire a proseguire i lavori. “Come da accordi presi in conferenza dei capigruppi” il Consiglio vota delle inversioni di punti di discussione. Sempre presente lo spettro dei debiti fuori bilancio. L’assemblea è costretta ad approvare il riconoscimento di un debito a seguito di una sentenza, passata in giudicato, della Corte d’Appello di Roma, notificata al Comune di Latina lo scorso giugno. Ne beneficerà la ditta “Mastropasqua Matteo”, che incasserà circa 90 milioni, per l’esproprio di aree in via Cupido servite alla costruzione del parcheggio nella stazione ferroviaria allo Scalo. Della riunione di oggi ne beneficeranno anche 50 persone, che andranno a lavorare, con un rapporto a tempo determinato, nei settori scolastico, dei trasporti e della farmacia comunale. Questa assunzione di personale, per circa quattro mesi, è legata al funzionamento di servizi essenziali che iniziano la loro attività a settembre. Ma questi sono argomenti che non suscitano una “viva attenzione” da parte dei consiglieri, continuano i capannelli sparsi per tutta l’Aula. Facile immaginare l’argomento, tutti aspettano il momento dell’elezione del presidente. Per alcuni consiglieri è l’occasione per attaccare la giunta sul tema dei lavoratori precari. Pronta la risposta dell’Amministrazione, per bocca dell’assessore al personale Franco Falascina, che comunica l’assunzione, da gennaio 2001, di dieci persone a tempo indeterminato. Si parla anche di bilancio comunale, in particolare si verifica “lo stato di attuazione dei programmi e la ricognizione degli equilibri finanziari” rispetto al Bilancio di previsione per l’esercizio del 2000. «Non ci sono particolari disallineamenti – spiega Andrea Stabile, assessore al Bilancio – rispetto alle previsioni fatte nel bilancio, specie in tema di entrate». Riguardo ai programmi c’è un leggero ritardo per la concessione di alcuni mutui per le opere pubbliche, in ogni caso viene data ampia assicurazione sull’operatività degli uffici per definire le pratiche. Da segnalare le somme già erogate per la realizzazione del ponte in zona Pantanaccio e di un sottopassaggio a via Picasso. In totale si parla di circa 70 miliardi di lire, tutti da destinare a opere di forte impatto sociale. Il consigliere Antonio Costanzo prova ad prendere la parola, sull’argomento del bilancio (in particolare le entrate), ma la disattenzione generale dell’aula alla fine vanifica il suo intervento, con il quale esprime forti dubbi sulla possibilità che grosse somme entrino nelle casse comunali. Insomma “entrate virtuali”. Ancora più duro l’intervento di Enzo De Amicis, del Ppi, che solleva eccezioni formali alla delibera sul Bilancio e invita il presidente Zaccheo a ritirare il documento, in quanto la relazione di accompagnamento al documento dello Stato d’attuazione dei programmi è firmata da un solo revisore dei conti, che non è il presidente del collegio, pertanto illegittima. Le argomentazioni di De Amicis sembrano convincenti, tanto che Zaccheo, con senso di responsabilità, fa votare il rinvio della votazione, che viene accolto. Finalmente si arriva al momento tanto atteso, l’elezione del presidente del Consiglio. L’introduzione di Zaccheo riguarda il regolamento per l’elezione del presidente, e chiede di votare un accordo istituzionale. Per l’opposizione non se ne parla proprio, mentre le tensioni nella maggioranza continuano. Il consigliere Stefano Zappalà, di Forza Italia, propone di non votare, e chiama a raccolta la maggioranza per dare un nuovo presidente del Consiglio già alla prossima convocazione fissata per il 13 ottobre prossimo. Neanche questa volta viene eletto il presidente. E Ruggero Mantovani, di Rifondazione Comunista, con altri consiglieri per protesta occupano l’Aula consiliare.


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