Consiglio Provinciale. Il concorso è da rifare
8-1-2024
Politica
Consiglio Provinciale. Il concorso è da rifare
Veloce seduta consiliare quella di oggi. Molti punti quasi di ordinaria amministrazione. Vistose le assenze tra i banchi della maggioranza, dove i componenti di An erano pressoché assenti. Di rilievo anche l’assenza di Fazzone, assessore al Personale, vista la discussione sul decimo punto, riguardante la “presa d’atto”, da parte dell’Assemblea, della sentenza del Consiglio di Stato relativa ai corsi-concorsi per l’accesso alla ottava qualifica funzionale. È un problema per l’amministrazione provinciale che si trascina ormai da almeno tre anni. Tra il 1995 e 96 la Provincia effettuò un corso-concorso interno per la copertura di vari posti, che avrebbe permesso a 22 settimi livello di transitare all’ottavo livello. Nel 1997 otto dipendenti esclusi ricorsero al TAR, che diede loro ragione, così come anche il Consiglio di Stato (dopo il ricorso in appello della Provincia) con una sua sentenza dello scorso aprile. La condanna dell’Ente locale si basa su alcune “censure” rilevate nei due giudizi. Si contesta la presenza, nella commissione, di un componente ritenuto non esperto nelle materie oggetto delle prove d’esame. Addirittura, viene rimproverato, la mancata predeterminazione dei criteri e delle modalità di valutazione delle prove concorsuali al fine di motivarne i punteggi. Alla Giunta provinciale non rimane ora che bandire nuovamente un altro corso-concorso interno, tenendo conto questa volta dei rilievi e censure rilevate dal TAR. Dopo circa un’ora di discussione, il Consiglio vota un documento con il quale “fa voti” alla Giunta perché recepisca le sentenze sul concorso. Da registrare una sorta di “abbandono polemico” da parte del consigliere Schiboni, di Forza Italia, al momento del voto del documento, per il quale vi è stata l’unanimità dei consensi. Rimane un problema oggettivo. I dipendenti vincitori del primo concorso, che ora sono quindi degli “ottavo livello”, dovranno ripetere le prove. Se qualcuno, ipotesi del tutto scolastica, non dovesse questa volta superare le prove? Ritorna indietro? C’è da sperare, per l’Amministrazione provinciale, che i ventidue vincitori del primo concorso, che ora in virtù delle sentenze sono di fatto declassati, non attuino azioni giudiziarie per rivendicare la loro posizione, visto proprio che ormai sono almeno quattro anni che esercitano la loro qualifica. Gli estremi ci sarebbero.