Parvapolis
8-2-2024
Nella
sala conferenze dell’Ordine dei Medici, in Piazza Angelo Celli n. 3 a
Latina, nel primo pomeriggio di Sabato 26 ottobre si sono chiusi i
lavori del convegno, “La Responsabilità Professionale: tra certezza
della cura e tutela dei diritti“. In platea, oltre ai medici della
provincia, ad autorità provinciali, avvocati e magistrati, hanno partecipato
numerosi studenti del V e del VI anno del Corso di Laurea di Medicina e
Chirurgia de “La Sapienza Roma” sede di Latina. L’incontro organizzato dall’Ordine
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia ha analizzato il
ruolo del medico nella società odierna e si è aperto, dopo i saluti di rito del
Presidente dell’Ordine di Latina Giovanni Maria Righetti e, del
responsabile scientifico Giovanni Baiano, con un interessante excursus
storico della figura del medico e dell’assistenza sanitaria ad opera della
sociologa Maria Giovanna Vicarelli che ha indicato come, proprio negli
ultimi anni, a causa anche della crisi economica che ha mutato la nostra
società, si è alterato quel rapporto di posizione tra medico e paziente, da
sempre presente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, e in questo
contesto il medico ha progressivamente perso la sua autorevolezza e i cittadini
li identificano come responsabili di tutte le inefficienze del Servizio. Sono
seguite le interessanti riflessioni sull’importanza della deontologia illustrate
dell’avvocato, ex magistrato, Gianfranco Iadecola. Ha infatti affermato
che il Codice di Deontologia Medica rappresenta per il medico una “legge” seppur
priva di valore giuridico che non può confliggere solo con quanto stabilito
dalla Costituzione e dalle sentenze della stessa. A tal proposito ha analizzato
i riflessi nel comportamento deontologico del medico di fronte alla recente
sentenza della Corte, che ha stabilito la non punibilità, in particolari casi
bene individuati, della richiesta di eutanasia attiva. Un quadro chiaro di
alcuni degli aspetti del ricovero e della gestione dell’emergenza è stato
tracciato dal Prof. Claudio Modini, che ha acceso i riflettori
anche sulla carenza di posti letto e sulla inadeguata gestione del problema. Modini ha poi indicato nella cosiddetta “medicina difensiva”, un fenomeno a
suo parere esageratamente enfatizzato e spesso provocato da carenze
organizzative delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale che si sono
sempre più aggravate nel tempo. A delineare i compiti del medico legale,
chiamato a decidere della colpevolezza del medico davanti al magistrato, la Prof.ssa
Raffaella Rinaldi che ha sottolineato l’importanza della puntuale ed
esaustiva compilazione della cartella clinica e di come, insieme ad una chiara
acquisizione del consenso informato, essa costituisca un elemento fondamentale
per la tutela dei diritti del paziente ma anche prezioso per una effettiva
“difesa” da parte del medico in caso di procedimenti penali o richieste di
risarcimento. In diretta streaming hanno partecipato da lontano il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna Giancarlo Pizza, che è intervenuto nel dibattito seguito alla
relazione dell’Avv. Iadecola, e il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli che, oltre a complimentarsi con l’Ordine di Latina, ha riferito sugli
impegni attuali della Federazione Nazionale, in particolare quello
rivolto a trovare soluzioni per sopperire alla carenza di professionisti e quello
teso a reclamare interventi anche legislativi per far cessare i sempre più
frequenti episodi di aggressione ai medici. «La nostra è diventata una
professione “complessa”, con un paziente divenuto “esigente” – ha sottolineato
il presidente dell’Ordine di Latina Giovanni Maria Righetti rivolto agli
studenti – con le relazioni di oggi abbiamo voluto rendervi consapevoli dei
rischi professionali e fornirvi gli strumenti per esercitare in modo
coscienzioso e sereno». A chiudere i lavori, con i doverosi ringraziamenti agli
astanti, il dottor Giovanni Baiano, responsabile scientifico del convegno.