Parvapolis

8-2-2024

La
Regione Lazio ha approvato il
finanziamento del primo progetto in assoluto su tutto il territorio laziale,
presentato nell’ambito dell’innovazione e ricerca della Blue Economy avanzato dall’Università
di Tor Vergata di Roma
e progettato per il Flag “Mar Tirreno Pontino e Isole Ponziane”.  Il progetto nasce dal classico concetto di Blue Economy ovvero ispirare le scelte
migliori per il pianeta e le persone che lo abitano. Direttamente coinvolta la Piscicoltura del Golfo di Gaeta “P2G” che
si occupa dell’allevamento in forma intensiva di spigole, orate e ombrine. Il
progetto promuove l’acquacultura e lancia un primo principio di Economia Circolare  in linea con le strategie Europee del 2020,
la Crescita Blu, la Politica Comune della Pesca e gli Obiettivi dell’Agenda di Parigi
2030. «I 70.000 € ottenuti a fondo perduto ci consentiranno di generare più
posti di lavoro, più opportunità economiche nonché un’attenzione maggiore
all’ambiente marino e terrestre, provenienti dal mare e dalle risorse costiere
– ha spiegato il Presidente del Flag Mauro
Macale
– il primo passo sarà di avviare velocissimamente un tavolo di
concertazione tra il Flag, la P2G e l’Università per dare inizio alle attività
scientifiche, visto che andiamo incontro alla bella stagione, che è ideale per
queste attività». Il progetto si propone di esplorare il potenziale di
“Holothuria tubulosa”  in acquacultura
intensiva come opportunità di diversificazione produttiva. In particolare sarà
valutato l’allevamento di questa specie per la biorimediazione dei fondali
marini nelle aree di istallazioni di gabbie galleggianti. L’abbattimento della
sostanza organica si scarto prodotta dagli impianti, che si accumulerà nei
fondali costituirà di fatto la sfida alla sostenibilità del settore per il
futuro. «Le oloturie in quanto detritivori sono candidati ideali per
biorimediare i fondali marini compromessi dalla sostanza organica immessa sotto
forma di feci e mangimi residuali  – ha
proseguito Macale –  Il timing operativo sarà dettato dal diagramma
di Gaant e tutta l’operatività sarà interconnessa tra la parte scientifica e la
parte sistemica una parte importante della progettazione sarà di studiare lo
sviluppo e l’accrescimento delle oloturie che saranno collocate, in apposite
gabbie, a diversa distanza dalle gabbie delle orate per valutare l’impatto
ambientale tra t0, il tempo d’inizio progetto, e t+1». Come prima cosa sarà
necessario preparare delle oloturie raccogliendole, acclimatandole e
successivamente bisognerà inserirle nelle apposite gabbie che saranno
depositate nelle vicinanze degli allevamenti intensivi dell’Azienda P2G situate
nel mare del Golfo di Gaeta, così come previsto dal progetto. Nell’attività
saranno impegnate diverse figure professionali fornite dall’azienda P2G e
dall’Università: dai sub che istalleranno in mare idonei contenitori, ai
biologi marini, ma anche nutrizionisti e ricercatori dei vari settori. «Le
squadre, composte da figure fortemente specializzate, lavoreranno in sinergia
permettendo di valutare i risultati nell’immediato partendo dalla prima regola
dell’economia circolare “in natura tutto si crea e niente si distrugge” e tutto
è possibile riciclare, per dare nuova vita ad elementi che possono portare un
valore aggiunto e sostenibile nell’ambito economico, sociale, scientifico e
ambientale – ha proseguito il presidente
del Flag
– pensiamo di comunicare e valutare i primi risultati a 3/4 mesi
dallo start-up iniziale e proseguire con cadenza trimestrale». La seconda parte
del progetto prevede la produzione innovativa con l’allevamento dei giovanili e
subadulti di Oloturie presso gli impianti della P2G di Gaeta. Il modello di
acquacoltura che si intende sperimentare risponde alle richieste di una
produzione innovativa che potrebbe essere apprezzata nei mercati orientali dove
la risorsa viene importata, essiccata e consumata come prelibatezza
gastronomica. «È stato un lavoro di squadra, ed un sentito ringraziamento va al
direttore del Flag dott. Pasquale 
Ranucci  che con la sua preziosa
opera ha permesso il  felice e positivo
approdo dell’iniziativa che rappresenta il primo significativo evento che cerca
di risolvere in parte il problema ambientale del Golfo di Gaeta, siamo
fortemente fiduciosi nei risultati positivi che andremmo a sviluppare e
diffondere. Con ciò vorremmo iniziare un percorso virtuoso e condiviso anche
con altri e nuovi stakeholder che ci porti a fare un salto di qualità e passare
dalla Blue Economy alla Blue Bio Economy»
 ha concluso Macale. 


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