Parvapolis
8-2-2024
«Accendi!
Non parte. Fa freddo.
Vuoi dirmi che un macchinario costruito e concepito per combattere il freddo, si blocca a causa del freddo?
Eh sì. Ma non solo quello. Macchinari vecchi, scarsa manutenzione!
Ah…roba che costa. Ma potevamo pensarci prima.
Era Natale, eh!
Allora? Che facciamo? Chiudiamo?
Si.
Ok chiudiamo.
Aspetta però…mica tutto!
Oh…ma io ho già scritto…e cosa chiudiamo allora?
Solo quelli che vogliono.
Ma non vuole…hm hm… non vorrebbe nessuno!
Si ma fa freddo.
E allora riprovaci, accendi.
Non parte.
Bhè…allora dai, chiudiamo».
Crediamo sia andata pressappoco in questo modo.
Ironia a parte queste sono quelle che si chiamano “mani legate”. Sì ma da cosa?
Situazioni pregresse, soldi, attenzione mancante, inesperienza, programmazione, passione e chi più ne ha più ne metta.
È un po’ come gli spazzaneve delle regioni del sud colti impreparati dalle batterie scariche a causa inutilizzo.
Un po’ come quel parente lontano che si presenta alla porta senza preavviso e tu non hai rifatto nemmeno i letti.
Con chi ti arrabbi, con chi te la prendi?
Col dirigente scolastico o col dirigente dell’amministrazione comunale?
Oppure sbatti la porta in faccia a sti parenti inopportuni!
Devi solo sperare nel futuro, in maggiori disponibilità e nel saperle amministrare.
Questo, d’altronde, non è il Paese delle teste che saltano ma dei rimpasti.
Ovvio che poi i vari “a noi non sarebbe successo” fioccano come gli improperi di chi poi, a quel punto, sarebbe costretto a fronteggiare la vera calamità nelle proprie case: una settimana di piccoli marmocchi senza scuola (e non è un piccolo problema per chi lavora).
La storia del parente non sarebbe successa nemmeno alla tua vicina di casa; quella tutta perfettina, che ha la casa sempre in ordine e i capelli sempre composti in improbabili e plastificate acconciature. Ma forse una così non viene nemmeno visitata dal parente lontano. Chissà!
La condizione è questa e non mi sento di puntare il dito contro chicchessia.
Troppo presto per farlo.
Troppo presto.