Parvapolis

8-2-2024

Si è svolto ieri
(sabato 16 marzo) nella gremitissima sala dell’Hotel Europa a Latina il convegno “La vitamina D allunga la Vita?”, l’incontro patrocinato dalla ASL di Latina, dall’Ordine dei Medici della provincia di Latina, e dall’A.M.E..
L’incontro è stato organizzato dal Rotary
Club di Latina
, dal Lions Club
Sabaudia-San Felice Circeo
e dall’associazione Tendi La Mano A.I.P.O.M. onlus, l’Associazione Italiana che
si occupa delle Patologie Osteometaboliche. Sono intervenuti la dott.ssa Loredana
Arenare
farmacista afferente alla UOC di Assistenza Farmaceutica e
territoriale della  ASL Latina, il dottor
Roberto Cesareo  Endocrinologo afferente alla UOC di
Medicina Interna dell’ ospedale S.M Goretti di Latina nonchè Presidente Tendi La Mano-AIPOM onlus e la dott.ssa
Assunta Santonati  Responsabile Endocrinologia e
diabetologia Ospedale S. Giovanni di Roma. Obiettivo
dell’incontro è stato quello di
presentare le ultime linee guida 2018 degli Endocrinologi Italiani dell’AME(Associazioni
Medici Endocrinologi Italiani) e fare chiarezza sulle
modalità di somministrazione della vitamina D e sull’uso smodato di alcuni
preparati a base della vitamina D che negli ultimi anni hanno intaccato, e non
poco, il Sintema Sanitario Nazionale.
Il dottor Roberto Cesareo è stato il
primo nome e il principale coordinatore di un gruppo di esperti endocrinologi
italiani che hanno presentato nell’Aprile 2018 le Linee Guida Nazionali Degli Endocrinologi Italiani in merito alla
carenza di vitamina D pubblicate poi
sulla prestigiosa Rivista Internazionale
Nutrients.
Dalla sua raccolta dati è emerso che, speculando sulla prescrizione della molecola e sui
test per stabilire la carenza di vitamina D
da effettuare nei pazienti, solo nel 2018 le vendite hanno fatto
registrare un giro di affari di un
miliardo di dollari
. A fare un quadro della situazione locale è stata la dott.ssa
Loredana
Arenare,
farmacista, che ha presentato gli allarmanti dati di spesa correlati all’incongrua prescrizione della vitamina D. «La vitamina D in base
ai dati OSMED 2017 è diventato il
terzo farmaco più venduto in Italia a carico del Sistema Sanitario Nazionale e
nel Lazio è addirittura il primo farmaco con un aggravio di spesa
rispettivamente di 240 milioni di euro in Italia e per l’appunto di 21 milioni
di euro nel Lazio – ha precisato la dott.ssa Arenare – Nella sola provincia di
Latina i dati non sono meno confortanti poiché la spesa correlata all’acquisto
della vitamina è stata pari a circa 2.5 milioni di euro nel solo 2018». È stato
il dott. Roberto Cesareo a
presentare le nuove linee guida AME,
dove
si è rilevato che la vitamina D
andrebbe prescritta solo in casi selezionati
. «Lo screening a tappeto sulla
popolazione è assolutamente inutile e l’abituale correlazione tra la carenza di
vitamina D ed altre malattie che non riguardano quelle di tipo
muscolo-scheletriche è assolutamente priva di reali fondamenti scientifici – ha
proseguito il dottor Cesareo – Il
motivo principale legato all’eccesso di prescrizioni in Italia e nei paesi del
Mondo Occidentale è l’attuale definizione delle soglie di normalità che sono
troppo ‘alte’, motivo per cui si rischia di arruolare alla terapia tanti ‘finti
malati’ affetti da livelli di vitamina D non cosi bassi come le attuali soglie
diagnostiche vogliono far credere».  È
stata invece la responsabile dell’Unità operativa di endocrinologia del San
Giovanni di Roma,
la dott.ssa Assunta Santonati a porre in risalto le condizioni nelle quali andrebbe
valutata l’eventuale prescrizione di vitamina D qualora questa fosse realmente
ridotta. «Le categorie di soggetti da scrinare ed eventualmente da trattare
resterebbero i poco esposti alla luce solare, le donne in gravidanza, i
soggetti obesi e gli anziani che sono più esposti alle cadute ma anche coloro
che già assumono farmaci per la cura dell’osteoporosi o che hanno problemi alle
paratiroidi o alterata funzionalità epatica o renale – ha sottolineato la
dott.ssa Santonati – purtroppo alla
luce delle reali evidenze cliniche la prescrizione della vitamina D ha scarsi
vantaggi anche per la prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche e, pertanto,
visto anche la spesa elevatissima correlata alla sua
eccessiva prescrizione, il suo utilizzo andrebbe effettuato in maniera alquanto
selezionato». A tal proposito, il dottor
Cesareo
con la dott.ssa Arenare ed il servizio dell’UOC della
farmacia dell’ASL di Latina presieduto dalla dott.ssa Alessandra Mecozzi si stanno
adoperando
per valutare l’opportunità di definire nuove linee guida aziendali finalizzate ad una più congrua
ed adeguata prescrizione della vitamina D.


Altre notizie di cronaca

ELENCO NOTIZIE