SONDAGGIO. Case chiuse a Latina: le vorrebbe riaprire il 69% degli intervistati

8-2-2024

Cronaca

SONDAGGIO. Case chiuse a Latina: le vorrebbe riaprire il 69% degli intervistati

Littoria, via Milazzo 1943. Una palazzina anonima nasconde
il segreto di Pulcinella: lì dentro si fa l’amore a pagamento.
L’amore timido delle iniziazioni adoloscenziali, l’amore verace
dei braccianti dell’Agro, l’amore nostalgico dei pionieri della bonifica,
l’amore nascosto delle persone perbene.
Fu reclamata con insistenza dalle autorità militari perché necessaria
per soddisfare le esigenze di un ingente numero di soldati distribuiti,
a nord, tra le caserme di Littoria e Sabaudia e a sud, tra
Gaeta e Formia. Era sorta per “evitare la diffusione delle malattie
celtiche che la prostituzione stava favorendo”, motivazione che
sembrò blasfema al clero, tanto che Salvatore Ruotolo, vescovo
ausiliario di Velletri della cui diocesi faceva parte Littoria,
imbastì una singolare linea d’attacco. Presentò un esposto alla
Presidenza del Consiglio, non usò l’argomento della morale
pubblica, utilizzato per il motivo opposto dal Ministero degli
Interni, ma prescelse la linea giuridico-laica. La costruzione
della casa da adibire ad “uso meritricio”, per il monsignore,
era in contrasto con la legge di Pubblica Sicurezza perché vicina
ad un luogo di pubblica riunione: il campo Boario. Lì, nel primo
martedì del mese, si svolgeva l’unico mercato zootecnico del
Comune a carattere provinciale. Inoltre ad una distanza ravvicinata
dalla casa contestata, si trovava sia la casa del Monopolio, sia quella
della Siderurgica, sia quella dello sgranatoio del cotone.
La cose poi – per la mancanza di altre costruzioni della zna –
si sarebbe trovata nel raggio di visibilità della scuola di
Avviamento Professionale la prima realizzata tra le secondarie
di Littoria, frequentata da una numerosa schiera di alunni
e destinata a crescere, dato il carattere essenzialmente
agricolo della zona e le tendenze naturali della popolazione
colonica. Altro motivo di opposizione: la violazione delle norme
che in base ad eccezionali dispositivi di guerra,
vietavano la costruzione di edifici privati, ad eccezione
delle abitazioni rurali, di quelle popolari, costruite dall’Incis,
e dei magazzini per la lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli.
Ed era proprio un privato l’acquirente del terreno, il
committente della costruzione dell’edificio ed il gestore.
Nonostante l’esposto, verso i primi di Aprile, il
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Amilcare Rossi,
tolse ogni residua illusione al vescovo. Fino al 1958, quando
entrerà in vigore la Legge Merlin.
Latina, 2000. Da un sondaggio telefonico di ParvapoliS – curato nella settimana da Enzo Colarossi, Lucia De Blasio e Laura Menotti – risulta che ben il 69% è a favore di una revisione
della legge.


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