Parvapolis
8-1-2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera delle associazioni “Asso di Picche” e “Aprilia in Prima Linea” indirizzata al sindaco di Aprilia e Prefetto di Latina relativamente alla situazione di via Stradivari ad Aprilia.
Le scriventi associazioni sottolineano nuovamente, lo stato di assoluto e colpevole degrado in cui sono costretti a vivere i residenti di Via Stradivari e dell’intera area mercato del Comune di Aprilia. Le rimostranze scritte di singoli cittadini, le nostre, pubblicate dalla stampa anche con numerose fotografie, non hanno avuto finora alcuna risposta. Non ci vuole molto a capire che il colpevole silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale è frutto di uno “scarica barili” perpetrato sin dal 2009. Per Sua Eccellenza il Prefetto che ci legge per “necessaria informazione” è fondamentale effettuare un breve riassunto:
nell’anno 2009 venne aperta – a questo punto ad opera di “ignoti”, visto l’assordante silenzio regnante – con la rimozione dei cigli in marmo dei marciapiedi, una strada su un terreno non di pertinenza comunale all’altezza di Via Stradivari. La non pertinenza della stessa è frutto di una logica deduzione visto che, nonostante l’Amministrazione sia stata a più riprese informata e invitata a ripristinare uno stato decoroso e non pericoloso della strada stessa, nulla è stato fatto.
A partire da tale periodo i residenti si trovano a convivere l’inverno con veri e propri crateri e fango mentre l’estate, con nubi di polvere e terra che nemmeno nel Sahara si vedono. Senza contare lo stato di assoluto abbandono e d’incuria in cui quel pezzo di “presunta strada” versa, dando prova tangibile del Far West in cui i residenti sono costretti a vivere.
Questo sterrato è utilizzato da migliaia di cittadini soprattutto durante il mercato settimanale del sabato ma, vista la presenza di numerosi supermercati, vede un traffico sostenuto anche nel resto della settimana. Tale traffico si sottolinea che non si limita alle autovetture, ma transitano diversi mezzi pesanti anche superiori a 2,5 tonnellate.
Ci si chiede ora che la “non strada” è aperta – anche se non se ne individua per merito di chi – e che sono anni che essa arreca danno sia al decoro che alla tranquillità dei residenti e non ultimo, alla salute poiché l’estate chi soffre di allergie e malattie respiratorie deve tapparsi in casa per non essere investito dalle nubi di polvere sopraccitate, chi debba ripristinare la situazione rendendola degna di un Paese civile.
Il messaggio che si rischia di lanciare ai cittadini è quello che un evidente abuso possa sotto gli occhi di tutti perdurare per anni senza che nessuno intervenga.
Premesso tutto ciò chiediamo:
1. Che lo sterrato in questione non avendo alcun requisito valido per essere giuridicamente definito “strada” in quanto non esiste banchina pavimentata e marciapiede, venga o chiuso, ripristinando la situazione precedente alla sua abusiva apertura oppure, vengano approntati lavori a regola d’arte per la sistemazione della stessa consentendo così una dignitosa e sicura circolazione stradale.
2. Che sia il Comune di Aprilia a provvedere celermente a tale sistemazione in forza della sentenza n ° 7 del 04/01/2010 della Corte di Cassazione Sez. Terza.
3. Che si faccia necessaria luce sulla paternità di tale abuso per non dare ai cittadini nemmeno il minimo dubbio sulla possibilità che sia stato il Comune stesso, quindi l’Istituzione, a fare un errore simile arrecando per diversi anni nocumento ai cittadini residenti in quelle zone.
4. Che si provveda celermente poiché persistono condizioni di elevata pericolosità pubblica per passanti e residenti poiché, un tale stato di abbandono non solo fisico ma anche di giurisdizione potrebbe celare una situazione ove si rischia di non individuare i responsabili nel caso si verifichino sinistri o danni a persone o cose.
Con la speranza che tale annoso problema veda la necessaria attenzione delle Istituzioni, e che si ponga finalmente fine a tale vergognosa situazione, cogliamo l’occasione per porre cordiali saluti.
Sabrina Esposito Montefusco (APL)
Emanuele Campilongo (AdP)