Parvapolis

8-1-2024

Si è svolta nella notte l’azione goliardica di Casapound Latina avente come obbiettivo la pista ciclabile del centro città, che ha visto i militanti della tartaruga frecciata appendere finte ragnatele sul percorso per ironizzare sullo scarsissimo utilizzo che viene fatto del circuito da parte della cittadinanza.

«Non è dei cittadini la responsabilità di una ciclabile caduta in disuso, ma di coloro che l’hanno ideata male e realizzata peggio -spiegano i militanti in una nota – dal momento che non è stato rispettato alcun parametro di sicurezza né di utilità». La realizzazione del progetto è infatti la nota dolente di un tentativo quasi grottesco di incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi per la fruizione del centro città: pensata e realizzata dalla vecchia giunta, con l’appoggio di diversi consiglieri di lbc, la pista così com’è non ha infatti altra funzione se non quella di ridurre il numero di posti auto, dando al tempo stesso l’impressione di trovarsi davanti ad un cantiere anas, con tanto di birilli e segnaletica improvvisata. Ad aggravare la situazione la scarsa sicurezza per i fruitori, visto il sistematico “taglio” degli incroci, la mancanza di barriere di protezione e la larghezza decisamente insufficiente. Non va inoltre dimenticata la totale assenza di progettazione per quanto riguarda la realizzazione di collegamenti con le altre piste ciclabili: si tratta sostanzialmente di un circuito ad anello infinitamente percorribile che non conduce in nessun luogo, per di più inserito in una ztl priva di qualsiasi utilità per come concepita. «Al riguardo -aggiungono da V.le XVIII Dicembre – vorremmo chiedere al sindaco Coletta le ragioni del suo ripensamento in merito alle modifiche della ztl paventate in campagna elettorale, viste anche le rimostranze di oltre cento esercenti del centro città riunitisi in un comitato, e il perché del rifiuto opposto alla richiesta di un incontro da parte di questi in merito al loro progetto per le festività natalizie».

«Se l’obiettivo di questa ciclabile consisteva nel conferire alla città una patinatura “green” per dare a qualche consigliere col debole per i velocipedi l’impressione di trovarsi in una capitale baltica, allora la missione può considerarsi compiuta. Se invece si voleva davvero incentivare l’utilizzo della bicicletta, la frequentazione della ztl e la visita dei punti di interesse del territorio dotando la città di un’efficiente rete di piste ciclabili, allora la missione è miseramente fallita».


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