Consiglio comunale. Forza Italia non si presenta, Finestra chiede “aiuto” all’opposizione

8-1-2024

Politica

Consiglio comunale. Forza Italia non si presenta, Finestra chiede “aiuto” all’opposizione

La seduta del Consiglio comunale, svoltasi ieri, per chi è ancora ottimista è la cartina tornasole sullo stato dei rapporti all’interno della maggioranza. Specie dopo gli attuali malumori dovuti, in apparenza, alle nomine dei consiglieri d’amministrazione della società di servizi all’Intermodale, attuate da Finestra. Inizia la seduta consiliare, vengono subito notate le assenze, totali, dei consiglieri di Forza Italia e del Ccd, ma si va avanti senza problemi. Fuori programma, perché non prevista dall’Ordine del giorno, la annosa discussione con votazione sulla incompatibilità a consigliere comunale di Fortunato Lazzaro dei Ds, in quanto già da tempo è stato nominato direttore sanitario della Azienda sanitaria locale. Il consigliere diessino annuncia la sua decisione di autosospendersi dal suo gruppo politico «per consentire ai miei colleghi di esprimersi liberamente sul mio stato». Prendono la parola un po’ tutti, maggioranza e opposizione, per sostenere, normativa alla mano, che Lazzaro può legittimamente ricoprire l’incarico di consigliere comunale e di dirigente della Asl. Alla fine, dopo almeno un’ora di interventi vari e stancanti, il consiglio vota la “compatibilità”, all’unanimità con le astensioni dell’interessato e di Rifondazione comunista, pertanto Fortunato Lazzaro continuerà a sedere sui banchi dell’Assemblea cittadina. Il colpo di scena, un po’ preannunciato, sta per arrivare. Il consigliere Cardamone, di An, mentre chiede l’inversione dell’ultimo punto circa un progetto di Edilizia residenziale pubblica, vede sfilare per andare via l’intero gruppo del Cdu. Il Polo, di fatto, perde la maggioranza dei voti in consiglio. L’opposizione se ne accorge, e ne approfitta per abbandonare l’aula, così che venga a mancare il numero legale per proseguire validamente la seduta consiliare. In piedi subito Zaccheo che invita i consiglieri, di ambedue gli schieramenti, ad un senso di responsabilità, perché «si voti su un problema che ha forti implicazioni sociali e che attiene alle fasce deboli della cittadinanza», per poi regolarsi di conseguenza, ricordando comunque che ai suoi tempi «quando si stava all’opposizione, mai nessuno si sarebbe sognato di trattare in Consiglio i problemi interni di una forza politica». L’opposizione, con De Marchis, insiste a dire che «il voto alla proposta d’inversione è un NO, inutile parlare di Edilizia residenziale pubblica quando i problemi sono altri». Di tutt’altro avviso invece il consigliere Marcucci, del Movimento sociale, cui «non importa dei problemi interni al Polo», pertanto annuncia che rimarrà in aula perché «è importante votare su questo punto per rispetto a quelle 627 famiglie che vivono il grande problema dell’alloggio, e anche per evitare di vanificare il lavoro massacrante dei tecnici comunale e della commissione Urbanistica, che hanno predisposto i lavori di tutto il progetto». Niente da fare, l’opposizione va via. In aula rimangono solo Mancini, Costanzo e Davoli, il quale prendendo la parola afferma che può anche restare, invitando però «il Sindaco a dichiarare ufficialmente che in questo momento non ha la maggioranza». Finestra, da vecchio leone della politica, non se lo fa ripetere due volte: «Se c’è chi pensa di occupare gli spazi di gestione propri del sindaco si sbaglia di grosso. Se è così, che allora la maggioranza esca fuori e voti una mozione di sfiducia al sindaco. Altrimenti, sia chiaro, deciderò io quando mandare tutti a casa, perché così è impossibile lavorare». Il Sindaco non si ferma, ormai è sbottato: «Mi è sempre mancata la possibilità, in questo Consiglio, di confrontarmi sulle grandi idee perché mi è stato quasi “impedito” dagli atteggiamenti di vari esponenti della maggioranza. In questo caso sono pronto a chiedere il sostegno della minoranza, per far sì che i grandi progetti si realizzino. Addirittura vi sono personaggi che quasi impediscono lo studio di fattibilità del Parco Tematico, per cui abbiamo anche i soldi per cinque miliardi, e questo è un crimine perché si rischia di far perdere centinaia di posti di lavoro. So che ci sono consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che amano questa città , ed è a questi che non ho difficoltà a chiedere di lavorare insieme per questi grandi progetti. Non consentirò mai a degli opportunisti, arrivati qui dieci-quindici anni fa, di appropriarsi della città». Si rialza di nuovo Zaccheo e tuonando si sfoga: «Quando ero presidente di questo Consiglio ho subìto una maggioranza spesso inavveduta, in particolare sulle manovre di Bilancio. Quando rivendico il primato della politica, dico che i colletti bianchi facciano il loro mestiere così come facciano il loro i politici. Si dica chiaramente se ci sono le condizioni per andare avanti oppure no». Mancini e Costanzo esternano il loro rammarico e disappunto per ciò che sta avvenendo in Consiglio. Ma Finestra non ce la fa più, si rialza e riprende la parola: «Questa situazione va censurata. Coloro che sono andati sull’Aventino hanno provocato danni alla città. Abbiamo delle sacche di povertà, queste forze dovevano essere in grado di realizzare gli obiettivi. Non approvo questo tipo di comportamento. Io sono capace di denunciare, in qualunque luogo, tutti coloro che hanno contrastato i grandi progetti. È possibile far quadrato, al di là degli schieramenti politici, per migliorare la città e contrastare chi vuole affossarla. Bisogna denunciare color che vogliono mettere in difficoltà la città. Gli affaristi non hanno mai superato il portone di questo Comune, e fino a che sarò Sindaco impedirò che ciò accada». De Monaco, dalla presidenza, decreta trenta minuti di sospensione e conferenza dei capi gruppo. Finestra, arrabbiato e amareggiato per la vicenda si ritira solitario nel suo ufficio, non vuol vedere nessuno, neanche i suoi stretti collaboratori. Si rientra in Aula solo per rinviare il Consiglio al prossimo venerdì, così come già fissato nel calendario dei lavori.


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