Parvapolis
8-1-2024
«Ringrazio la Federlazio per questa indagine che rappresenta un punto di riferimento da cui partire. Da ex studente di liceo classico guardo all’etimologia del termine burocrazia che deriva dal francese bureau, “ufficio”, e dal greco kràtos, “potere”, dunque significa letteralmente potere d’ufficio. Il termine aveva in origine un’accezione positiva, rimandava ad un’organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un bene collettivo. L’articolo 97 della Costiutuzione dice che la pubblica amministrazione deve ubbidire a tre principi: il principio di legalità, di buon andamento in termini di efficacia ed efficienza e il principio di imparzialità. Poste queste coordinate, rispetto all’accezione attuale del termine burocrazia, qualcosa non torna perché di fatto noi siamo imbrigliati dalla burocrazia. Da medico chiamato a gestire emergenze cui dare risposta in tempi il più possibile brevi, quando sono stato eletto Sindaco e mi sono trovato ad avere a che fare con la pubblica amministrazione ho avuto difficoltà ad accettare una certa forma mentis e certe tempistiche. Quando vedo che le imprese che necessitano di una risposta rapida in un tempo preciso a volte nemmeno ricevono una risposta, mi rendo conto che qualcosa non funziona e deve necessariamente cambiare perché a causa della burocrazia le imprese sono meno competitive e di ciò risente anche il territorio che amministriamo. È importante e urgente pensare e agire in termini di sistema in vista di un obiettivo comune: lo sviluppo del territorio. Le norme sono garanzia di libertà, rappresentano la certezza del diritto, ma non devono diventare uno strumento di potere, come purtroppo sta accadendo nel nostro Paese.
L’indagine della Federlazio segnala tra i tanti aspetti quello che la lentezza di una risposta può portare a fenomeni di corruzione; aggiungo che tale lentezza può generare fenomeni di tipo clientelare perché quando le risposte non sono efficienti né efficaci arriva puntuale la telefonata per chiedere una mano che è la conseguenza proprio della mancata efficienza della macchina amministrativa. A livello locale si deve agire sulla capacità di dare una risposta attraverso un sistema tecnologico avanzato, la politica nazionale e chi è chiamato a legiferare dovrà cercare di realizzare una maggiore semplificazione normativa.
Quando ho incontrato Claudio Ranieri, ex allenatore del Leicester, parlando delle differenze tra calcio inglese e italiano mi ha dato una risposta che potremmo applicare al mondo della politica, dell’impresa e della pubblica amministrazione: nel calcio inglese, mi ha detto, ci sono poche regole ma vengono rispettate, nel calcio italiano ci sono tantissime regole ma vengono eluse. Questo è il quadro attuale.
Come Amministrazione abbiamo intenzione di spingere per l’attuazione dell’Agenda Digitale, obiettivo che abbiamo inserito nel Documento Unico di Programmazione. Il cambiamento che vogliamo promuovere sarà improntato soprattutto su questo progetto. Poi la macchina amministrativa, la formazione del personale, la capacità di dare risposte in tempi più celeri devono fare parte anche di un approccio culturale da acquisire insieme, come un sistema fatto di compartimenti che interagiscono per la crescita di questo territorio quale bene comune».