Parvapolis
8-1-2024
«Negli ultimi mesi ho evitato di entrare nel dibattito interno al PD, sia nel capoluogo che in provincia. Diverse cause hanno condizionato la scelta. Il dibattito interno di solito, si traduce in un confronto per nulla entusiasmante, basato su posizioni cristallizzate, quasi sempre marginali rispetto ai processi sociali. Se qualcuno volesse interpretare i processi sociali e politici, l”ultimo posto nel quale dovrebbe andare è la sede del PD di Latina, almeno adesso. In altre parole, piuttosto che immergermi in un dibattito involuto sui “mali” del partito, avrei preferito confrontarmi sulle strategie per cambiare il volto della città. Lo so, sembra una frase catalanica, ma tant’è». Così Giorgio De Marchis, già consigliere comunale del Pd su una fase diciamo così di stanca dei suoi compagni.
«La mancata partecipazione al dibattito non vuol dire che non tenga al futuro ed al presente del mio partito. La fotografia della realtà comunale del PD è impietosa. Da oltre due mesi senza segretario, senza gruppo dirigente, niente di niente. Qualche riunione burocratica e nulla più. Non è che vada meglio dalle parti del provinciale, l’Esecutivo insediato qualche settimana fa non sembra produrre gli effetti desiderati ed il tanto agognato rilancio.
Nelle realtà locali il PD esiste solo quando amministra. Spesso vive di riflesso dall’amministrazione, finendo per diventarne la succursale, un fatto che non fa bene né al PD, né agli amministratori locali. Dovremmo ricordarci che il Partito “locale” non è il partito di una realtà circoscritta ma la terminazione periferica di un soggetto nazionale. Insomma non è una lista civica!!!
Il partito politico a livello locale dovrebbe essere portatore di interessi generali non solo locali, fare una battaglia per la riforma istituzionale, per la modernizzazione del mercato del lavoro, per la buona scuola. Invece finisce per diventare la cassa di risonanza delle decisioni adottate nelle giunte e nulla più, quando va bene. Quando va male, come nel caso di Latina, nemmeno quello, si scompare punto e basta.
Ed allora mi chiedo se sia corretto passare dal partito liquido, ovvero leggero, moderno, al partito liquidato, sciolto, come sta avvenendo nel capoluogo pontino. Ad avviso di chi scrive, no. A Latina, nella sua provincia e nel Paese c’è ancora bisogno di un partito innovativo e riformista.
Nel PD, tuttavia, non tutti la pensano allo stesso modo. Mi hanno colpito le parole usate dal Senatore Moscardelli questa mattina su un social network, dove sostiene e rilancia la proposta politica dei quattro Sindaci dei capoluoghi di provincia del Lazio di organizzare le Olimpiadi del 2024. Non mi soffermo sul merito della proposta, una sciocchezza colossale che da giorni sta facendo ridere Latina e non solo, piuttosto vorrei analizzare gli obiettivi politici che Moscardelli si propone con il post.
Il primo è quello di accreditarsi come interlocutore di Coletta, di LBC e della sua maggioranza. Un disegno emerso già nella costituzione del tavolo per il trasferimento dell’Agenzia Europea del Farmaco da Londra a Latina. Un’altra sciocchezza colossale buona per alimentare un comunicato stampa che, però, rappresenta il primo tassello dell’Entente cordiale tra il Sindaco di Latina ed il Senatore. Qualche maligno suggerisce che l’intesa sia nata già in campagna elettorale, precisamente durante il primo turno, ma questa è un’altra storia alla quale non ha mai creduto, almeno fino a questa mattina.
In secondo luogo Moscardelli ha mirato il “fronte” interno, provando a delegittimare le voci del PD che avevano criticato e ironizzato sul documento dei Sindaci, quella del sottoscritto e quella dell’ex consigliere Sarubbo. Un tentativo nemmeno troppo nascosto per ribadire che la posizione del PD è la sua e solo la sua, nessuna voce dissonante può essere tollerata, soprattutto quando di mezzo ci sono amministrazioni comunali importanti come quella di Latina.
Sarebbe interessante capire dove e con chi Moscardelli abbia concordato la posizione, sicuramente non con il PD, visto che da mesi non si riunisce né a livello comunale né in quello provinciale. Ci piacerebbe conoscere nel dettaglio il disegno del Senatore rispetto a Latina Bene Comune. In altre parole, se ha deciso che il PD di Latina debba sciogliersi dentro LBC. Se è come sembra lo dica subito, perchè c’è un bel pezzo di partito che non la pensa come lui, che si sta attrezzando per fare l’opposizione a Coletta e a LBC ed è pronto a sfidare Moscardelli su questa ipotesi.
Ed allora si convochi finalmente una riunione, per parlare dei temi e non degli accordi per costituire un ridicolo “coordinamento”, si affronti il tema del rapporto con i civici e del ruolo del PD in provincia, se Moscardelli vuole andare con LBC liquidando il PD faccia pure, noi andremo in direzione opposta e contraria per restituire al PD il posto che merita, ripartendo dalla battaglia per il Referendum».
Buon civismo, Senatore.