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8-1-2024

La morte dell’Ospedale di Fondi è di fatto annunciata con apparente eleganza dal manager dell’Asl di Latina dott. Casati nell’assemblea dei sindaci tenutasi mercoledì scorso a Latina. Non solo dell’ospedale “S. Giovanni di Dio”, ma dell’intero distretto centro.
Spiega Gianfranco Antonetti (Fondi ci chiama): «Se l’indirizzo indicato dal manager generale è mirato a creare due poli sanitari, a Latina e a Formia, ebbene il cerchio si chiude in maniera decisa, in modo implacabile, nei confronti dell’ambito distrettuale sanitario fondano e terracinese. I nodi vengono al pettine, come usa dire un celebre detto popolare. Siamo al cospetto di un scelta gravissima che assolutamente non tiene conto dell’elemento della vastità e della lunghezza territoriale di una provincia come quella di Latina, nonchè della domanda di prevenzione, assistenza e cura che promana dalle popolazioni residenti e dimoranti dell’ambito territoriale indicato. L’attuazione di due poli nord e sud nell’ambito di una provincia con popolazione di circa seicentomila ab. e che si estende per 2.256 km2, è una scelta illogica, irrazionale, che le popolazioni dei comuni intermedi pagheranno carissimo in termini di tutela e riconoscimento dei propri livelli di salute.
Ma il cinismo dei governatori regionali e dei rispettivi manager da loro nominati, è stato finora mascherato dalla garanzia del mantenimento del distretto centro, mentre, soprattutto il nosocomio fondano, veniva amputato, pezzo per pezzo, dei suoi reparti, dei suoi servizi sanitari, del suo personale medico e paramedico. Hanno agito con una spietata “riserva mentale”, con un infingimento ipocrita e patetico della peggiore specie.
Ancora oggi ipocritamente non dicono che gli ospedali del distretto centro saranno chiusi, ma di fatto tolgono ad essi l’impalcatura e la legittimità normativa, organizzativa, dal momento che la “strutturazione” sanitaria complessiva ruota attorno a due unici poli nord e sud (Latina e Formia), come è loro intendimento prevedere con il nuovo piano aziendale.
È per Fondi una fine ingloriosa, lo è per la classe politica e di governo cittadino che finora ci ha amministrato e ci sta amministrando. Lo è per il Comitato pro-ospedale e la Fondazione S. Giovanni di Dio, lo è per il popolo di Fondi di ieri e di oggi, lo è per la dignità e l’onore che sono gravemente calpestati ed umiliati dal governo regionale e dai suoi fidi manager e direttori.
È una disfatta storica per un Ospedale, per una storia ospedaliera antichissima, fatta di passione, elevata professionalità da parte dei vari medici e paramedici, di una comunità che ha tanto lottato per questo nobile fine!».


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