Legalità a Fondi, la piazza non si riscalda

8-1-2024

Politica

Legalità a Fondi, la piazza non si riscalda

Claudio Fazzone: «Il mezzo flop dimostra che a questo giustizialismo non crede nessuno»

«Davanti ad una scarsa platea, composta dalla maggior parte da cittadini non residenti nel Comune di Fondi, l’on. Franceschini sembra più impegnato a raccattare qualche voto congressuale utile per la sfida che lo vede contrapposto a Bersani, che a parlare con cognizione di causa dell’ormai abusato “caso Fondi”». Sono macigni le parole di Claudio Fazzone.
«Da esperto veggente, e non è il solo in questi ultimi tempi quando si tratta di intervenire sulla vicenda, ha addirittura previsto e garantito per venerdì prossimo, giorno di riunione del Consiglio dei Ministri, lo scioglimento del Comune di Fondi.
Ancora una volta dobbiamo rimarcare dalle dichiarazioni di Franceschini che il “caso Fondi” è sempre più una vicenda politicizzata ad uso e consumo delle forze politiche di sinistra e di parte dei media locali e nazionali.
Di una cosa siamo sicuri: non ci normalizzeranno mai all’uso distorto che il centro sinistra sta facendo delle manifestazioni di piazza a sostegno della legalità.
Come in campo nazionale diffamano quotidianamente il presidente Silvio Berlusconi, stessa cosa sta accadendo da mesi anche per le istituzioni pubbliche fondane e i cittadini, sottoposti come sono ad una serie infinita di calunnie e diffamazioni, alla faccia della tanto sbandierata sensibilità democratica».
Poi Fazzone aggiunge: «Dalla falsa manifestazione al comizio politico contro tutte le mafie in corso a Fondi, il sen. dell’Italia dei Valori, Pedica, in un accorato intervento ha lanciato accuse contro il presidente della provincia Armando Cusani e al sottoscritto, affermando che essendo noi i difensori della città di Fondi ne consegue, di fatto, la nostra mafiosità.
Sottolineo al senatore dell’Ivd Pedica che il sottoscritto (a suo dire finto poliziotto) ha sempre combattuto la mafia per il lavoro svolto e continuerà a combatterla in maniera seria e non l’ha mai strumentalizzata per finalità politiche, come è invece aduso fare la sinistra e in particolare l’Italia dei Valori di Pedica e Di Pietro.
E se poi la definizione di “finto” può calzare bene a qualcuno, questa si uniforma perfettamente al sen. Pedica, così come testimoniato dal suo ricco curriculum di repentini cambiamenti politici.
Ma non vorrei che la storia di mafiosità con la quale Pedica tenta di etichettare Cusani (ex ufficiale dei Carabinieri) e il sottoscritto ricalchi il famoso detto del “bue che dice cornuto all’asino”.
Il senatore Pedica e tutti i rappresentanti del centro sinistra portatori di legalità in senso assoluto e a prescindere, dovrebbero sentire invece forte il dovere, eventualmente insieme a chi scrive, di verificare all’interno della commissione antimafia se i contenuti della relazione del prefetto corrispondono a verità o sono stati alterati per farne, casomai, un utilizzo politico.
La verità, quella vera, sulla “vicenda Fondi”, la possiamo comprendere soltanto leggendo le carte e attraverso una commissione d’indagine che accerti la veridicità della relazione, questo il compito esclusivo della commissione antimafia e non di propagandistiche e insultanti manifestazioni di piazza».


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