Mi dimetto dalla politica
8-1-2024
Politica
Mi dimetto dalla politica
Oggi che non ha più un senso cercare un senso…
Avevo un collega che era un mito, quando iniziavo a
scrivere di politica lui conosceva anche le sfumature delle correnti democristiane, contava i peli ai socialdemocratici,
leggeva le intenzioni dei liberali. Personalmente non capivo, andavo per grandi linee, cercavo di
capire come facevano i giapponesi qualche decennio fa con le auto
europee.
Ora è passato il tempo e vi ho
raccontato questa campagna
elettorale come sapevo, con
le mie categorie, un po moralistiche.
Sono inorridito per le candidature, mi
sono vergognato di partiti che candidavano gente che ha conosciuto la
galera, il senatore Giuseppe Ciarrapico, o che sono inutili per la
mia gente, ogni riferimento allex
forza italico e attuale popolare per la
libertà Gianfranco Conte e alla ex
comunista oggi democratica Sesa
Amici, è voluto. Ma loro sono parlamentari, i loro partiti sono stati premiati e viva Dio.
Ecco non ho più le categorie per leggere questa politica. Silvio Berlusconi
è lunico in Italia che sa leggere la
pancia del paese, Bossi la sa interpretare. Il resto è fumo, è illusione è
chiacchiera. Detto questo credo che
il mio armamentario di geografia
politica sia ormai datato, sapere tutte
le correnti Dc o gli umori socialisti,
dopo il 93 era cosa soltanto inutile.
Per me leggere la politica con le
categorie ottocentesche di galantomismo, di ideali, di battaglie tra laici
e chierici, mi serve ora allo stesso
modo. Mi consolo con lelezione di
Claudio Fazzone, lunico parlamentare pontino che conosce il problema
del consenso, lidea della politica
come rappresentanza di bisogni. Gli
altri sono servi dei potentati romani,
uomini di una corte che non mi
appartiene. Ne prendo atto e mi scuserete se da domani mi dedicherò al
calcio, ai cavalli, alla bella vita al bar.
Tanto che la meni tanto a cosa
serve?
Esiste una Italia profonda di furbastri,
di bari, di cinici.
A me piaceva lItalia di Cavour, mi
ritrovo in un altro mondo.
Boselli e Bertinotti si sono dimessi,
hanno fatto bene. Ma con che faccia
entra in parlamento Sesa Amici da
Sezze dove il Popolo delle Libertà ha
il 50% dei consensi, un cittadino su
due sta con Berlusconi, come in
Veneto, come in Lombardia?
Come posso raccontare la politica se
chi sta a sinistra e conosce la storia
della mia gente non prova vergogna.
Come posso raccontare la politica in
cui un giornale che si è vergognato
fino a ieri di dire che il proprio editore era candidato titola a tutta pagina:
effetto Ciarrapico? La vittoria ha
sempre tanti padri, la vittoria è sempre bramata come si fa con una puttana, è la sconfitta che nessuno
vuole. Riusciremo a non essere più il
paese cialtrone di questa gente?
Ammiro Bossi è uno che non ha
paura, è uno che sta con la gente. È
uno che odia il politicamente corretto, è vivo e quando parla dice qualche cosa. Uno che non candida
gente inutile, gente che è stata in
galera non per difendere una idea
ma per bancarotta.