Parvapolis
8-1-2024
Occorre
regolamentare l’attività di giornalisti e cine operatori in occasione dei
consigli comunali e delle commissioni. Questa la richiesta del presidente del
Consiglio Comunale di Latina Oliver Tassi che, tradotta in parole spicce,
significa voler limitare e dunque in qualche modo controllare l’azione dei
media. Un atteggiamento dal forte sapore di tentata censura. Una richiesta,
quella di Tassi, che dimostra come anche chi non ha mai avuto esperienze
politiche in passato riesca benissimo ad imparare le cose più brutte della
politica. Noi ci accontentiamo di ricordare a Tassi e a tutti gli altri
amministratori che le sedute di consiglio comunale sono pubbliche e che
chiunque dunque ha il diritto (si tratti di addetti ai lavori o normali
cittadini) di riprendere o registrare quel che vogliono. Ai Signori Consiglieri
e ai signori Assessori che non gradiscono le riprese video o le foto e che volessero
tornare ad avere tutte le prerogative dei privati cittadini, ricordo che hanno
la facoltà di dimettersi dal ruolo pubblico che ricoprono e che a quel punto
nessuno li disturberà più. Senza star qua a scomodare diritti costituzionali,
diciamo semplicemente che Tassi ha detto una cavolata e che attendiamo le sue
scuse, insieme a quelle del sindaco Damiano Coletta, nella certezza che nelle
prossime conferenze stampa vogliano parlare di cose concrete per la
sistemazione della città (che attendiamo con ansia) e non dei tentativi
sciocchi di limitare il diritto-dovere di informazione.