Terracina. Referendum, no grazie. Si costituisce un comitato “Salviamo la Costituzione”. «Dobbiamo contrastare i messaggi sbagliati…»

8-1-2024

Politica

Terracina. Referendum, no grazie. Si costituisce un comitato “Salviamo la Costituzione”. «Dobbiamo contrastare i messaggi sbagliati…»

Si è costituito a Terracina un comitato, “Salviamo la Costituzione”, di cittadini e forze politiche che si stanno impegnando affinché siano chiare le motivazioni del voto a favore del NO nella consultazione referendaria del prossimo 25 e 26 giugno.
Donne e uomini di Terracina hanno deciso di scendere in strada, per spiegare ai loro concittadini le ragioni di questo referendum. Hanno scelto di farlo senza usare slogan d’effetto e senza organizzare le solite assemblee al chiuso con palco d’onore, ma guardando negli occhi le persone e illustrando quelle che potrebbero essere le ripercussioni sulla vita di tutto il paese scaturite dall’approvazione, attraverso il referendum, della riforma elaborata dal governo Berlusconi.
È stata decisa questa forma di comunicazione per contrastare il messaggio che passa ascoltando i fautori del SI : la riduzione dei parlamentari, la scelta plebiscitaria del Primo ministro e la riduzione di una “copia istituzionale” costituita dal bicameralismo. Poco si parla invece della possibilità di emanare leggi regionali in materia di sanità, istruzione e polizia che porterebbero a spaccare definitivamente il Paese, con una pericolosa autonomia organizzativa regionale e un divario veramente incolmabile tra regioni ricche e regioni meno ricche, tra italiani di serie A e quelli di serie B. Questo pericolo è tutt’altro che remoto perché nella riforma si dice che l’organizzazione sanitaria sarà regionale, ma questo non assicurerà a tutti gli italiani la possibilità di accedere ai servizi di regioni diverse dalla propria. La riforma non garantirebbe ai nostri giovani le stesse possibilità di costruirsi un futuro attraverso un’istruzione ed una formazione adeguata, la cui qualità dipenderebbe dalla disponibilità economica che le regioni svantaggiate avrebbero in misura minore.
Questi e altri interrogativi e seri dubbi sull’impianto stesso della nuova Costituzione, ci spingono a rifiutare questa riforma votando NO e a lottare, dopo il referendum, affinché le giuste modifiche siano espressione dell’unità di un Paese che oggi alcuni vogliono fare a pezzi.
Per comunicare le proprie ragioni le donne e gli uomini del Comitato di Terracina saranno in piazza in questi giorni per incontrare e discutere con chi vorrà saperne di più e scegliere in piena autonomia e coscienza come votare.


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