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8-2-2024

Rivoluzione nel mondo degli affitti, “status” che riguarda circa un quinto delle famiglie pontine. Una fotografia piuttosto nitida cui bisogna aggiungere oggi dei dettagli importanti. Da quest’anno, infatti, sono scattate o stanno per prendere il via diverse innovazioni che andranno ad incidere sul mercato, ben riassunte dal centro studi Fiaip e dall’Agenzia delle Entrate. «La novità principale – spiega il presidente provinciale Santino Nardi – riguarda la messa al bando dei pagamenti in contanti per le locazioni. A partire dal 1° gennaio, evadere il fisco con la formula dell’affitto in nero è senz’altro più difficile. La legge di Stabilità è intervenuta rendendo obbligatorio il versamento dei canoni di locazione da parte degli inquilini attraverso sistemi di pagamento tracciabili, quali assegni o bonifici, o attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici come bancomat o carte di credito».

Eventuali violazioni, aggiunge il Presidente, possono portare a sanzioni dall’1 al 40% dell’importo trasferito, con un minimo di tremila euro. Perché questi provvedimenti? «Non è difficile intuirlo. Il Governo cerca di migliorare la tracciabilità delle cifre: con i pagamenti telematici saranno semplificate le procedure di controllo e messa sotto lente la piaga dell’evasione fiscale, cioè gli affitti in nero. Case dichiarate sfitte e invece occupate, ma anche contratti che dichiarano cifre differenti da quelle in realtà percepite». In un paese come l’Italia, nel quale, soprattutto in città come Roma o Milano, gli affitti sono di entità notevole, questa novità promette risvolti importanti. Attualmente i problemi non sono trascurabili, dal momento che gli affitti in nero alimentano nel nostro Paese una mole di sommerso enorme che ammonta a circa 1,5 miliardi di euro d’imponibile annuo, per un’imposta evasa pari a 300 milioni di euro. «A Potenza e Catanzaro – spiega Nardi -, dove il 60% degli affitti è in nero, il sindaco ha in mano la leva per raddoppiare il gettito dei nuovi tributi comunali. A Roma e Milano, dove pure il tasso di irregolarità non arriva al 50%, il fisco locale potrebbe tassare circa 400 milioni di euro attualmente indenni. Nella provincia di Latina si stima che i numeri in percentuale siano analoghi a quelli della Capitale, ovviamente rapportando i canoni alla realtà pontina. Si stima in circa cinquanta milioni l’imponibile sottratto nella nostra Provincia alle casse dell’Erario».
Un’altra novità riguarda gli studenti fuori sede. Le agevolazioni loro spettanti, potranno essere concesse solo dietro idonea attestazione di pagamento dalla quale si evinca l’utilizzo del bonifico o dell’assegno come mezzo di pagamento dell’affitto.
Nuove regole anche per il versamento delle imposte da parte dei proprietari: «Chi affitta con contratto a tassazione ordinaria – prosegue il Presidente – a partire dal 1 febbraio 2014 potrà pagare i tributi previsti attraverso un inedito modello F24 creato ad hoc».
L’imposta di registro, i tributi speciali e compensi, l’imposta di bollo, le relative sanzioni ed interessi, connesse alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili saranno versate mediante il modello F24 con elementi identificativi detto anche F24 ELIDE.
Magra consolazione poi per chi affitta con la cosiddetta cedolare secca. «Il contratto, la cui applicazione continua purtroppo a rivelarsi al di sotto delle aspettative pur essendo mediamente più vantaggioso – commenta Nardi -, riceve uno sconto dal fisco che impatta un numero esiguo di locatari. L’aliquota dell’imposta “secca” (sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali comunali e regionali, delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione) si riduce al 15% solo per i contratti a canone concordato relativi a immobili siti nei Comuni con carenze di disponibilità abitative (individuati dal Dl 551/1998, all’articolo 1, lettera a e b) e in quelli ad alta tensione abitativa. Per tutti gli altri rimane ferma al 21%. Quindi, per Latina e dintorni, niente da fare».
Confusione, infine, attorno alla dichiarazione di certificazione energetica. «Attualmente la legislazione in merito all’obbligo di presentazione di certificazione nei contratti di locazione non è chiara. Tra i decreti Destinazione Italia, Legge di Stabilità e Milleproroghe si è creato intorno all’APE un caos normativo dal quale risulta impossibile trarre conclusioni univoche e certe. non si sa più se la nullità per mancata allegazione dell’attestato ai contratti di compravendita, donazione e locazione sia solo rimandata o sia stata definitivamente cancellata dal nostro ordinamento».


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