Crisi alla O-I Manufacturing Aprilia, ex Avir

8-3-2024

Economia

Crisi alla O-I Manufacturing Aprilia, ex Avir

Si prospetta la chiusura di un forno e la messa in mobilità di una settantina di dipendenti

Un’altra crisi. L’economia pontina è in caduta libera con un’altra azienda coinvolta. Si tratta della O-I Manufacturing di Aprilia, la storica vetreria conosciuta dapprima come AVIR ma che dal 1997 fa parte della multinazionale Owens Illinois ( O-I) leader mondiale con oltre il 50% della produzione di contenitori di vetro. Un gruppo che ha raggiunto un fatturato 6,6 miliardi di dollari nel 2010 e che impiega oltre 24.000 persone in 81 stabilimenti dislocati in 21 paesi, come Stati Uniti, Cina, Australia, Argentina, Brasile, e l’Europa con 39 impianti e 78 forni. E proprio il fermo di uno dei tre forni dello stabilimento di Aprilia, è stato oggetto dell’incontro svoltosi presso la sede di Confindustria Latina e che ha visto la presenza delle Segreterie provinciali di Femca Cisl-Filctem Cgil- Uilcm Uil, la rsu aziendale e la delegazione della O-I. Quest’ultima poi, era guidata da Massimo Noviello Regional HR Director presso O-I Manufacturing Italy Spa nonchè Presidente di Assovetro. Una presenza che ha caratterizzato l’incontro, che è andato ben oltre la semplice comunicazione relativa alla chiusura temporanea di un forno, e la messa in mobilità, per sei mesi, di una settantina di persone. Perchè il tema principale, proposto dall’Azienda, è stato quello della ricerca di maggiori performance produttive nel sito di Aprilia per poter rispondere, in maniera adeguata, alle aspettative che la Compagnia nutre nei confronti dello stabilimento pontino. Un sito che, negli ultimi anni, ha aumentato la sua produttività, il suo standard di sicurezza ma che continua a rimanere in una zona grigia, secondo quelli che sono gli elementi chiave, come produttività e riduzione dei costi, ai quali la O-I punta per tutti i suoi stabilimenti. Da qui la sfida lanciata dal management italiano del gruppo: utilizzare questa temporanea chiusura del forno per dimostrare alla Compagnia che, con gli altri due forni, si può dare il massimo della produttiva, non abbassando la qualità ma riducendo i costi, anche attraverso una diversa organizzazione del lavoro e facendo ricorso, per il momento contingente, alla Cassa Integrazione Ordinaria. L’incontro è stato aggiornato a fine mese, quando le parti si incontreranno per definire gli accordi sulla base di analisi e verifiche più approfondite, che il sindacato ha richiesto all’azienda.


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