Il Consiglio Giovani di Cori e Giulianello, in collaborazione con Generazioni Moderne, informa che il Ministero della Gioventù ha messo a disposizione per i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, una pubblicazione dal titolo “Buon Lavoro! I giovani e l’ingresso nel mondo del lavoro”, consultabile e scaricabile dal sito ipotesidilavoro.it
Anche se a volte c’è un atteggiamento passivo o distratto da parte delle nuove generazioni, una “questione occupazionale” esiste realmente, e il fatto che l’Italia sia in buona compagnia non è un dato che deve rasserenare, anzi dovrebbe sollecitare a considerare il problema su scala internazionale, senza perdere di vista il futuro.
Oggi l’ascensore sociale è rimasto bloccato al piano del privilegio e rimetterlo in moto non è affatto cosa semplice, anche se non si deve credere di essere già sconfitti in partenza.
Serve una rivoluzione del merito, del talento, della grinta e della tenacia. Serve una consapevolezza nuova sui diritti e le opportunità a disposizione di coloro i quali, seppur giovani, meritano di ottenere dalla vita quanto sono disposti a giocarsi.
Ecco quindi un vademecum, una guida facile e veloce per conoscere tutto quello che si dovrebbe sapere sul lavoro. Dai tirocini all’apprendistato, dal lavoro in cooperativa alla libera professione: tutti i diritti e tutti i doveri dei giovani lavoratori.
Ma soprattutto un opuscolo per accompagnare i primi passi dei giovani nel mondo del lavoro. Per offrire consigli utili su come approcciare e sfruttare al meglio le varie possibilità che possono presentarsi all’improvviso, o per andare a cercarsele da soli.
C’è, infatti, una dimensione del lavoro da restituire ai nuovi cittadini che gli è stata indebitamente sottratta. Il lavoro come via per la serenità, il lavoro come atto creativo, in cui l’uomo è chiamato a imprimere una forma, riempire uno spazio, rinnovare il mondo.
Come servizio collettivo, in cui il talento di ciascuno si offre come una corda tesa verso l’altro. Oggi, ai giovani spetta il compito di riscoprire la dignità di ogni lavoro, intellettuale o manuale, subordinato o autonomo, quale straordinario strumento di ingresso nella società e indispensabile contributo alla crescita della nostra comunità.