È stato riconfermato alla guida della Sezione Edili dell’Associazione Industriali della
Provincia di Latina, al termine delle consuete consultazioni biennali, il Presidente uscente,
Carlo Barrucci. Con lui, nel direttivo, i Vice Presidenti Francesco Baglione, Gianni Biondi,
Liberato Carcone e Igino Gino Palumbo.
Un’occasione, quella del rinnovo delle cariche, per fare il punto della situazione del settore
nella provincia di Latina e per fissare gli obiettivi per il futuro: in primis la ricerca di
un confronto alla pari con gli amministratori locali finalizzato ad una programmazione
intelligente degli interventi sul territorio.
Ma partiamo dai dati.
«Stiamo assistendo» – scrive Barrucci nella sua relazione – «ad un lento recupero delle
attività di settore. E per accorgersene, basta leggere i dati nel triennio ’97-2000». I numeri
forniti dalla Cassa Edile parlano di un incremento delle imprese dell’8,1% (per un totale
imprese dichiarate che nell’ultimo anno è di 798); di un +14,9% di lavoratori impiegati
dichiarati (in tutto 4.036); di una crescita del 26,2% delle ore lavorate e di un monte-salari
lievitato del 30,7% (fino a raggiungere quota 59miliardi e 454 milioni).
«Si tratta» – commenta ancora Barrucci – «di una ripresa sensibile, ma ancora lontana dagli
anni ante-crisi. Solo per fare un esempio nel biennio ’91-92 il numero delle imprese era di
817, quello dei lavoratori 7.890. Questo significa che da un lato le imprese si sono
dimensionate verso il basso, preferendo dare lavorazioni all’esterno, o riducendo l’attività,
e che molte sono scomparse. Inoltre – e questo è il dato più preoccupante – stiamo assistendo
ad un fenomeno di elusione degli obblighi contrattuali che bisogna arginare».
Lasciato alle spalle il periodo di crisi profonda, oggi gli edili dell’Associazione Industriali
pensano al futuro: «È necessario che amministratori e politici smettano di fare confusione tra
costruttori e proprietari terrieri e comprendano che il ruolo dell’imprenditore edile è molto
più complesso. Il futuro dell’edilizia deve essere basato su una politica forte e concordata
che vada verso un’accelerazione degli investimenti in opere e infrastrutture di cui la
provincia di Latina ha assoluto bisogno».
Parlando della città-capoluogo Barrucci lancia un grido d’allarme: «L’ultima opera pubblica che
ha connotato Latina è stata il Palazzo della Cultura. Poi? C’è il vuoto. Il futuro di questa
città, che non riesce a crescere e a connotarsi positivamente, sta nei grandi progetti:
le strade, certo, ma anche opere di servizio, come la Biblioteca Stirling, il Foro Portoghesi
solo per fare alcuni esempi. Su questo fronte l’amministrazione deve acquisire la
consapevolezza che gli Edili sono una rappresentanza imprescindibile con cui interloquire».
E poi Barrucci torna su un tema attualissimo: «Ora più che mai, con lo sport che fa da traino,
abbiamo bisogno di un Palazzo dello Sport che si rispetti. Abbiamo presentato un progetto
disegnato da specialisti delle strutture sportive. Ci siamo offerti di realizzarlo. Qual è
stata la risposta? Nessuna. L’Amministrazione ha ritenuto di non doverci neanche quella.
Eppure restiamo convinti che lo sport possa essere lo strumento immediato per far uscire
Latina dai suoi angusti confini. E la realizzazione di una struttura polifunzionale, uno dei
mezzi “facili” per ridare vita a Latina».
E poi un cenno al Prg: «La categoria ha espresso più volte negli ultimi tempi viva
preoccupazione per il dilatarsi della polemica e per il perdurare dell’impasse politica
amministrativa che stava paralizzando l’attività del comune capoluogo. Non possiamo dunque
che apprendere con soddisfazione l’avvenuta adozione del nuovo Prg di Latina. Ora ci
aspettiamo che si ricominci a ragionare in termini di concretezza, avendo di mira la
realizzazione dei progetti».