Parvapolis
8-2-2024
«In una situazione economica ed occupazionale così difficile appare necessario tenera alta l’attenzione sulla vicenda della Scm di Latina scalo soprattutto in vista della scadenza della Cassa integrazione, anticamere della messa in mobilità e poi del licenziamento dei lavoratori».
Il consigliere regionale Enrico Forte interviene nuovamente sul futuro dello stabilimento pontino, i cui dipendenti sono in stato di assemblea permanente dal maggio dello scorso anno all’interno del sito, ed accoglie l’appello lanciato dalla Filctem Cgil affinché venga convocato un incontro urgente in Prefettura alla presenza delle istituzioni locali e regionali e del curatore fallimentare.
«Dopo la bocciatura da parte dei lavoratori del piano industriale presentato al secondo bando di gara in Tribunale e alla luce del fatto che ad aprile scadrà la Cassa integrazione – ricorda il consigliere regionale pontino – bisogna accelerare i tempi e mettere in campo tutti gli strumenti possibili per evitare la chiusura definitiva dell’azienda di Latina scalo. Il sito della Scm ha un grande potenziale produttivo, sia per quanto riguarda il personale che per i mezzi tecnici, e può tornare ad essere pienamente operativo in presenza di un piano industriale serio che punti a mantenere i livelli occupazionali attraverso la qualità del prodotto. Ritengo siano questi i requisiti fondamentali per rilanciare l’azienda evitando che, come spesso accade, la sua acquisizione non debba poi rivelarsi una mera operazione finanziaria il cui prezzo lo pagherebbero i dipendenti. Raccolgo quindi l’appello della Cgil – prosegue Forte – e ribadisco la necessità, come peraltro avevo già fatto in passato, che la vicenda sia oggetto di uno specifico incontro convocato dal Prefetto al quale siano presenti tutti gli attori, istituzioni, rappresentanze sindacali e curatore fallimentare nominato dal Tribunale. Soltanto attraverso questo percorso sarà possibile valutare lo stato delle proposte pervenute e capire se rappresentano realmente una chance per il rilancio dello stabilimento e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il nostro territorio – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – non può permettersi di assistere alla definitiva chiusura di un’altra azienda, soprattutto se l’azienda in questione è in possesso di tutti i requisiti necessari per tornare sul mercato ed essere competitiva».