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8-3-2024

La scelta del Comune di Latina di applicare l’aliquota della TASI al 3,3 per mille, seppur edulcorata da “mini detrazioni”, si annuncia come una vera e propria stangata sulle prime case, superiore a quella che c’è stata nel 2012 con l’IMU.
Ad affermarlo è Francesca Salvatore – Segretario Generale della UIL Pensionati di Latina, a seguito delle simulazioni elaborate dal sindacato. Infatti, spiega Francesca Salvatore, su 20 famiglie residenti a Latina con diverse rendite catastali e carichi familiari, per 16 di esse (8 famiglie su 10), la TASI risulta più alta dell’IMU pagata nel 2012; mentre 1 famiglia su 2, che grazie alle detrazioni non pagava l’IMU, adesso si troverà a pagare la TASI (sul campione delle 20 famiglie erano 10 quelle esenti IMU e scendono a 6 quelle che adesso non pagheranno anche la TASI).
Mediamente i rincari variano da 13 euro a 286 euro in più dell’IMU pagata nel 2012. I calcoli tengono conto delle aliquote e delle detrazioni (IMU 2012 e TASI 2014) deliberate dal Comune di Latina. Gli immobili sono rapportarti a 5 diverse rendite catastali, ricavate dalle rendite medie degli immobili presenti in Città, e a famiglie senza figli o con 1 o più figli. In particolare, per 4 famiglie proprietarie di casa con rendita catastale di 190 euro, media catastale delle 3.091 immobili accatastati in A/4 (di tipo popolare), con l’Imu non pagavano nulla ora, con la TASI, una famiglia senza figli minori di 26 anni pagherà 25,33 euro, se, invece, hanno 1 o più figli queste famiglie non pagheranno la TASI.
Anche le 4 famiglie residenti in una casa accatastata in A/3 (di tipo economico), con rendita catastale di 283 euro (media dei 12.421 immobili in A/3 presenti in Città), non hanno pagato l’Imu nel 2012; mentre si troveranno a pagare 77 euro se non hanno figli; 52 euro se hanno 1 figlio; 27 euro se hanno 2 figli; mentre con 3 o più figli saranno anche esenti TASI.
Per una casa con 421 euro di rendita catastale (media dei 38.222 immobili presenti in città), per le 4 famiglie oggetto del campione, la TASI è più alta dell’IMU: senza figli, con un bollettino TASI di 193 euro la stessa è più cara rispetto all’IMU di 110 euro; con 1 figlio si pagheranno 168 euro di TASI (più 135 euro rispetto all’IMU); con 2 figli 143 euro di TASI mentre con l’IMU si era esenti; con 3 figli 118 euro di TASI e nulla di IMU.
Per 4 famiglie con un immobile la cui rendita catastale è di 540 euro (rendita che non gode di nessuna detrazione TASI), il conto TASI sarà di 299 euro a famiglia. Nel dettaglio per una famiglia senza figli il rincaro rispetto all’IMU è di 136 euro; con 1 figlio 186 euro in più; con 2 figli 236 euro in più; con 3 figli 286 euro in più.
Per le 4 famiglie che abitano in uno dei 5.772 villini accatastati in A/7 (media rendita catastale 740 euro), il bollettino TASI sarà di 410 euro a famiglia. In particolare una famiglia senza figli pagherà di TASI 113 euro in più dell’IMU; con 1 figlio 163 euro in più; con 2 figli 213 euro in più; con 3 figli 263 euro in più.
In sostanza, dopo 2 anni di “tormentone aboliamo l’IMU” ci troviamo a pagare con la TASI quanto e più della stessa IMU 2012. Si cambiano i nomi, ma non si cambia la sostanza: anziché procedere con i tagli alla spesa improduttiva si procede con aumenti della tasse locali. E se per molti dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti la “stangata TASI” è attenuata dal bonus degli 80 euro, conclude Francesca Salvatore, per i pensionati ci sarà un vero e proprio salasso sul loro reddito.


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