Tremano i lavoratori socialmente utili di Priverno

8-2-2024

Economia

Tremano i lavoratori socialmente utili di Priverno

Non c’è nessuna volontà di stabilizzarsi da parte del comune.

«Sul tema legato alla stabilizzazione dei Lsu di Priverno e della Provincia di Latina, ma anche per tutti i lavoratori socialmente utili impegnati nelle Comunità Montane, credo si sia prodotto in queste ultime settimane un’informazione quantomeno poco chiara.
È bene affermare che la Regione Lazio sostiene la stabilizzazione occupazionale dei Lsu, tramite accordi sottoscritti o da sottoscrivere.
La stessa favorisce la stabilizzazione dei Lsu appartenenti al bacino di sua competenza attraverso l’incentivo “una tantum” pari a 35.000,00 euro ai datori di lavoro privati e agli enti pubblici economici che assumono un Lsu a tempo pieno e indeterminato.
Nel caso di assunzione a tempo parziale indeterminato inferiore a 30 ore settimanali media, calcolate su base annuale, l’incentivo è corrisposto in misura proporzionalmente ridotta al numero delle ore.
E ancora, gli incentivi restano cumulabili con altri benefici eventualmente riconosciuti in caso di nuove assunzioni, nel limite consentito dalla normativa comunitaria.
All’interno di questa cornice, massimo è stato il mio impegno, di concerto con l’assessore alle politiche del lavoro della Regione Lazio, Mariella Zezza, per individuare le risorse necessarie e i percorsi virtuosi così da far incedere anche i Comuni della Provincia di Latina e le sue Comunità Montane verso la stabilizzazione dei loro Lsu.
Un percorso da seguire chiaro, che però, e lo voglio dire a chiare note, deve essere supportato dalla reale volontà delle amministrazioni pubbliche coinvolte di inglobare nelle rispettive piante organiche lavoratori che prestano servizio anche da 20 anni.
Volontà che mi sembra in alcuni casi alquanto debole, come in quella che ho riscontrato nell’ amministrazione comunale di Priverno che, nonostante le mie sollecitazioni, continua a manifestare un’incrollabile volontà nel non voler recedere dal proposito di stabilizzare soltanto otto Lsu, riservando ad altri pochi un contratto co.co.co.
Determinazione granitica che mi auguro si attenui, avendo coinvolto direttamente l’assessore Angelo Miccinilli e avendogli proposto il percorso da seguire per il superamento delle eventuali problematiche.
Di pari passo in queste ultime settimane hanno suonato la grancassa della propaganda a danno dei Lsu anche gli esponenti privernati del Partito Democratico, interessando senza alcun costrutto anche il consigliere regionale Antonio D’Annibale.
Rimane comunque un dato di fatto: la Regione Lazio è pronta a stabilizzare tutti i lavoratori Lsu sia in servizio nei Comuni sia in quelli delle Comunità Montane, anche se queste ultime a breve saranno soppresse.
È evidente che a questo punto il compito della Regione si esaurisce nella volontà di stabilizzazione generale e spetta ai Comuni aderire alla delibera regionale.
Sono fiduciosa che tale sarà il provvedimento che adotterà l’amministrazione comunale di Priverno, perché altrimenti, diverse misure saranno assolutamente penalizzanti per la dignità dei lavoratori da stabilizzare e per quelli che, di fatto, sono esclusi da un beneficio che non dovrebbe fare distinzioni di sorta.
Personalmente continuerò a non far mancare il mio personale impegno e farò tutto quanto è possibile affinchè si possa compiere questo passaggio fondamentale per la vita lavorativa e sociale dei lavoratori, che ingiustamente si considerano oggi senza una prospettiva per un futuro migliore.
Il futuro dei Lsu rimane un argomento centrale, che per la sua enorme valenza sociale deve essere comunque scevro da qualsiasi concetto demagogico e da qualsiasi visione ideologica.
Per questo sono attivamente impegnata e continuerò a farlo per raggiungere un risultato positivo, allargato a tutti i Lsu indipendentemente dal colore politico o dalla “parziale” volontà di qualche amministrazione». È quanto dichiara Gina Cetrone (Pdl),
Consigliere regionale del Lazio.


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