Parvapolis
8-3-2024
Nel 2007 una mostra di Rocco (Art) Lancia a Latina al Caffè degli Artisti apre un pertugio all’artista frusinate nel vulnus contemporaneo pontino e iniziano i contatti con MAD e Fabio D’Achille.
Oggi un ritratto di Pier Paolo Pasolini ferma l’attenzione della sua personale FLUO all’Hotel Europa di Latina curata proprio da MAD. “Un altro piccolo ritratto aveva già catturato la mia attenzione, quello del rivoluzionario nicaraguense Augusto César Sandino proprio in mostra al Caffè degli Artisti, così dopo qualche anno abbiamo deciso di rincontrarci e fare insieme un pezzo di rivoluzione culturale e colorata nella città di Latina”. [F.D’A.]
La collezione Fluo nasce nel 2013, la prima esposizione è nell’aprile 2014 all’Art Hotel di Via Margutta a Roma e dopo diverse mostre itineranti raggiunge l’Hotel Europa di Latina ma soprattutto il museo d’arte diffusa di Mad.
Rendere visibile attraverso il colore e la tela uno stato d’animo che non può che essere del tutto personale, l’utilizzo di colori così vivi testimoniano e sottolineano l’urlo di rabbia verso situazioni statiche e quasi inamovibili del nostro tempo…
È ciò che accade in questa esposizione personale che prende avvio invece da un assioma, dal grido fatto di colori resi attraverso una semplice richiesta lontano dal frastuono e dal caos e da lì la composizione di “opere” di donne, assenti, anche solo per un momento attraverso i sensi: l’udito e la vista. Soggetti POP che aspirano a diventare soggetti SACRI. Rielaborazione d’immagini che sono sotto gli occhi di tutti, sottratte all’invisibilità per farle diventare “vedibili” con colori irreali senza distaccarsi mai dalla cosiddetta “riconoscibilità”.
Da quando inizia a dipingere con le sue tematiche ludiche e surreali, il pittore sperimenta il colore con varie forme, accostamenti e tecniche. Anche quando si avvicina per un breve tempo, all’arte astratta, è il colore ad esprimere ciò che l’artista ha da dire. Il colore quindi segue la sua evoluzione pittorica, tipicamente neoespressionista con l’intenzione di trasportare su grandi dimensioni cromie forti e dense, violente se vogliamo, così come è neo espressionista la rappresentazione, con tematiche molto diverse tra loro fino ad arrivare alla conclusione: il colore è luce e i soggetti rappresentati devono essere fatti di bagliori e di colori irreali quali sono, appunto, i colori fluorescenti […]
I suoi modelli reali ma anche ideali, sono icone che si trovano sul web, sulle pagine patinate di riviste, o persone che posano per l’artista. La predominanza di soggetti femminili che all’artista diventano più facilmente “iconizzabili” non mette però completamente in ombra i soggetti maschili.
I soggetti FLUO emanano bagliori in parallelo alla nostra società che sembra a tutti i costi un continuo apparire, scintillando e “uscendo” dall’anonimato e dal buio, la corsa e la frenesia bloccate dall’uso della tela, qualcosa che rimane e non si logora. [Sonia Berardi]