In merito alla prematura scomparsa del campione Giovanni Parisi, tragicamente deceduto la sera del 25 marzo nei pressi di Voghera a bordo della sua automobile a causa di un terribile incidente stradale, riportiamo le dichiarazioni di Mirko Parisi, nipote del campione olimpico di Seoul 1988 e presidente della Parisi Boxe Italia, società in cui Giovanni Parisi ricopriva il ruolo di presidente onorario: “Con l’angoscia nel cuore abbiamo appreso della notizia della scomparsa di Giovanni. Una notizia terribile che ci ha reso veramente inermi di fronte alla sua gravità. Avevo sentito Giovanni – spiega Mirko Parisi – nei giorni scorsi, parlandogli delle novità che riguardavano la nostra società e della ripresa delle riunioni avvenuta nelle scorse settimane. Era rimasto molto soddisfatto di come stessero andando le cose e come al solito mi aveva dispensato di utili consigli dicendosi disponibile a venire a farci una sorpresa a Latina come fece il 17 novembre 2007 durante i campionati Interregionali organizzati dalla nostra società presso l’istituto Marconi a Latina. Quella sera – ricorda Mirko Parisi – arrivò quasi in punta di piedi, come nel suo stile lontano dal ring e diede grande dimostrazione di correttezza e di umiltà, mettendosi a stringere mani e a scambiare due chiacchiere con chiunque gli si avvicinasse. Dimostrò, a chi non lo conosceva bene, di essere un campione genuino ed un uomo ricco di principi, sempre pronto al sorriso e alla pacca sulle spalle. Mi piace che venga ricordato così, come un grande campione con i guantoni sulle mani ed un uomo straordinario fuori dal ring, purtroppo portato via dall’amore dei suoi cari troppo presto. Non ci saranno più occasioni di scambiare pareri con lui, di vederlo cercare soluzioni e dispensare consigli sempre utili. Il fato si è accanito contro un uomo di 42 anni che ha regalato grandi emozioni ai tifosi e a tutti quelli che hanno avuto la fortuna, me e la mia famiglia compresi, di stargli accanto. Giovanni Parisi – conclude il presidente della Parisi Boxe Italia – resterà per sempre impresso nei nostri cuori e la nostra società continuerà a rispettarlo come se fosse ancora tra noi ad insegnarci qualcosa che va al di là del semplice gesto atletico, qualcosa che va oltre i titoli conquistati e la fama raggiunta. Lo vogliamo ricordare così, continuando a tenere nella mente il suo sorriso”.