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8-2-2024

“L’emancipazione femminile attraverso i Giochi Olimpici”, è il tema di una mostra che il Panathlon Cub International di Latina ha organizzato nella sala espositiva di Palazzo Emme dal 21 al 23 novembre, con cerimonia di inaugurazione alle 17 del 21.

La professoressa Adriana Balzarani, insegnante di educazione fisica di Verbania, autorevole esponente del Panathlon Area 3 Piemonte e Valle d’Aosta, è la curatrice della mostra, un evento a carattere internazionale che unisce profondamente sport e cultura. L’obiettivo dello progetto è far conoscere, anche a Latina, il lungo cammino per l’emancipazione che con fatica, costanza, passione, impegno, tante donne hanno combattuto nel mondo dello sport. La mostra parte con i Giochi Olimpici antichi per approfondite i Giochi moderni.

La presenza femminile fu osteggiata dal barone Pierre De Coubertin che ammise le donne contro la sua volontà, era contrario per svariati motivi. Fin dall’antichità alle donne erano preclusi i giochi olimpici ma, ai giochi del 1900, di Parigi, per la prima volta nella storia, parteciparono le donne e Charlotte Cooper divenne la prima campionessa olimpica. Si dovette aspettare il 1936, con le Olimpiadi di Berlino, per vedere la prima donna italiana conquistare un oro olimpico è Ondina Valla, che il 6 agosto 1936, vince l’oro nella gara degli 80 metri ostacoli. Di strada ne han fatta le donne e mai, come a Londra, nelle ultime Olimpiadi, la loro partecipazione ai Giochi è stata così numerosa. Olimpiadi e donne, note di varia ispirazione fin dai primi giorni delle Olimpiadi.Le ultime Olimpiadi, nel 2012, sono iniziate con una lunga e suggestiva cerimonia nello stadio di Londra, anticipate da parole, considerazioni, informazioni amplissime.

Fra queste una, ripetuta innumerevoli volte dai mass media: “..in questa Olimpiade di Londra le donne sono più che nel passato”. Presenti in delegazioni dove era impensabile concorressero, per ragioni culturali e religiose, sono state notate in numero altissimo anche nel prestigioso compito di portabandiera. All’inaugurazione hanno sfilato belle e orgogliose nei loro costumi tradizionali, o con divise elegantissime, orgogliose di essere presenti. Per l’Italia le atlete -126 su 290- hanno rappresento il 43,4%, ovvero la percentuale più alta di donne mai raggiunta in un appuntamento Olimpionico e non solo.

Valentina Vezzali era come portabandiera. Lei che con Federica Pellegrini, per la loro forza e valore sperimentato hanno rappresentato l’immagine, il profilo, più divulgato da tutti i mass media alla vigilia dei Giochi.


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